AGI - Ennesimo nulla di fatto per l'elezione del nuovo presidente della Lega Serie A. Ormai Paolo Dal Pino si è dimesso da un mese e la data del commissarimento, il 24 marzo, si avvicina pericolosamente. I 20 club del massimo campionato, riuniti a Milano, non sono riusciti a trovare un accordo e la votazione per la nomina del presidente è stata rinviata all'assemblea dell'11 marzo.
Quella di oggi avrebbe dovuto essere la terza votazione, dopo le due fumate nere del 7 febbraio (17 schede bianche e due nulle) e del 15 febbraio (19 schede bianche e un voto per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi). I candidati in campo, dopo il passo indietro di Bonomi, sono tre: l'ex dg della Rai Mauro Masi, l'economista Lorenzo Bini Smaghi e il capo di gabinetto del ministero della Cultura Lorenzo Casini.
Oggi l'assemblea avrebbe dovuto ascoltarli, ma a quanto si è appreso si è presentato il solo Casini. Trovare la quadra non sarà semplice: oltre alla mancata partecipazione odierna di Bini Smaghi e Masi, ci sono dubbi sull'elegibilità dello stesso Masi e di Casini a causa del lavoro che hanno svolto nella pubblica amministrazione e in società pubbliche.
Uscendo dall'incontro, il vicepresidente dell'Udinese, Stefano Campoccia, ha sostenuto che la data dell'11 marzo "dovrebbe essere quella buona" per l'elezione del presidente della Lega, "anche perché poi ci si avvicina al termine ultimo", visto che il 24 marzo scatterebbe il commissariamento. "Sarebbe il colmo se facessimo filotto", ha aggiunto.