AGI - La lunga estenuante attesa è finita. Prima la pandemia di coronavirus che ha rischiato di spazzar via tutto peggio del vento che soffia costante dal deserto dei Gobi e poi la minaccia di boicottaggio promossa dagli Stati Uniti che lamentano violazioni dei diritti umani nel nord-ovest della Cina nei confronti dell’etnia islamica degli uiguri, da domani Pechino tornerà a marchiarsi con i cinque cerchi olimpici.
A dir la verità l’immensa capitale cinese era già stata olimpica, nel 2008, per le Olimpiadi estive quando il Covid-19 non esisteva e migliaia di turisti brulicavano tra piazza Tienanmen e la Città Proibita.
Adesso non è più possibile concedersi serate all’insegna di anatre laccate o di tipiche pietanze cinesi perché la piazza, come il resto della città, sono off-limits a tutti coloro che sono entrati nella grande ‘bolla anti-covid’ dei Giochi.
Pechino ha già segnato il record: è la prima città al mondo ad aver ospitato sia le Olimpiadi estive che i Giochi invernali. Pechino assieme a Oslo è la seconda capitale ad aver ospitato le Olimpiadi invernali. Da domani, anche se ieri e oggi qualche sport ha già iniziato le competizioni (hockey femminile e torneo del doppio misto di curling), si entrerà nel vivo della XXIV edizione dei Giochi olimpici invernali, quelli che presentano al mondo gli sport della neve (in maggioranza) e quelli del ghiaccio.
Si entrerà nell’atmosfera della competizione, si entrerà nel grande frullatore olimpico che terminerà domenica 20 febbraio quando il testimone passerà all’Italia, a ‘Milano Cortina 2026’. La cerimonia d’apertura si svolgerà al Bird’s Nest, allo stadio ‘Nido d’uccello’, o come da storica denominazione di stampo comunista, allo ‘stadio Nazionale cinese’.
Sfileranno i veri protagonisti dei Giochi, ovvero gli atleti che quest’anno saranno 2.874 (1.291 donne e 1.583 uomini) in rappresentanza di 91 Nazioni. Ci sarà la novità assoluta di Haiti e persino l’Arabia Saudita. Saranno assegnate medaglie in 109 eventi con una quasi parità anche di genere: 52 le competizioni maschili, 46 quelle femminili e 11 gare miste.
Filo conduttore sarà la pace e l’unità. I concetti che saranno evidenziati nel corso della cerimonia d’apertura, il desiderio e la volontà della Cina di perseguire la pace nel mondo, l’esaltazione del motto olimpico ‘più veloce, più alto, più forte – insieme’ e proprio con la parola insieme, introdotta recentemente dal Comitato Olimpico Internazionale, c’è lo slogan di Pechino 2022, “insieme per un futuro condiviso”.
Si preannuncia una serata decisamente fresca – la temperatura in questi giorni quando il sole tramonta è di alcuni gradi sotto lo zero – ma ricca di emozioni. Gli organizzatori hanno assicurato che lo show e la coreografia saranno ancora più bello di quelli del 2008. La solenne dichiarazione di apertura dei Giochi olimpici domani toccherà al padrone di casa per eccellenza, il presidente della Repubblica Popolare di Cina, Xi Jinping.
Accanto al leader cinese ci saranno il presidente del Cio, Thomas Bach e il presidente del Comitato organizzatore di Pechino 2022, nonché segretario del partito comunista a Pechino, Cai Qi. Tanti i leader politici mondiali annunciati. Su tutti il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin. Attesi quasi tutti i presidenti delle ex repubbliche sovietiche, da Kassym-Jomat Tokayev del Kazakistan per arrivare a Gurbanguly Berdimuhamedow, leader del segreto ed inarrivabile Turkmenistan.
In tribuna d’onore sono previsti anche la Principessa Maha Chakri Sirindhorn della Tailandia, il Principe Alberto II di Monaco, il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ed il suo predecessore Ban Ki-moon.
Non ci sarà nessun rappresentante del governo italiano: era previsto l’arrivo della Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali ma non potrà esserci perché risultata positiva al coronavirus. L’Italia, che a Pechino 2022 schiera 118 atleti con obiettivo concludere la rassegna in doppia cifra, sarà rappresentata dall’ambasciatore in Cina, Luca Ferrari.
Molto probabilmente non ci sarà il presidente del Coni, Giovanni Malagò da alcuni giorni in isolamento perché positivo al Covid-19: è in attesa di una serie di tamponi negativi. Domani sera il fuoco sacro di Olimpia tornerà ad illuminare il mondo dello sport, per la terza volta consecutiva dal lontano Oriente: PyeongChang 2018, Tokyo 2020 e ora Pechino 2022.