AGI - L'Italia è campione d'Europa di Football americano. Da 34, lunghi anni si aspettava questo momento e finalmente a Malmo, in Svezia, il “Blue Team”, come viene chiamata la nostra Squadra Nazionale, ha potuto alzare al cielo il trofeo. Svezia battuta per 41 a 14 , in una partita e dominata sin dal primo minuto, giocata in uno stadio storico e davanti a un gran pubblico.
L’Italia vince il coin toss e decide di partire in attacco. L’avvio è a razzo, grazie a Tamsir Seck che riporta il kick off a metà campo e a un fallo ad opera degli svedesi che ci proietta immediatamente sulle 35 yard avversarie. Il primo TD arriva subito, grazie ad una corsa dell’oriundo Mike Gentili. Matteo Felli trasforma su calcio e l’Italia si porta sul 7 a 0. Il primo drive offensivo degli svedesi va a sbattere contro il muro della difesa azzurra, e l’attacco italiano riparte dalle proprie 21 yard.
Il primo big play della partita arriva allo snap: Luke Zahradka lancia una bomba sul profondo nelle mani sicure di Jordan Bouah, che arriva a ridosso della red zone. E sarà proprio Bouah a portare al raddoppio gli azzurri con un’altra bellissima ricezione da 15 yard. Felli sbaglia il calcio addizionale, dopo che la palla era stata arretrata di 5 yard per un fallo e il punteggio si assesta sul 13 a 0 per l’Italia.
La Svezia ci prova, ma la difesa azzurra non concede nulla e anche il secondo drive degli svedesi finisce con un punt. Al primo snap italiano, però, Simone Alinovi riceve e poi perde la palla nell’impatto contro il difensore, recuperata dagli svedesi per il primo turnover della partita. Prendono coraggio gli svedesi, che adesso sfruttano il momentum per macinare gioco ed entrare nella metà campo avversaria. A dirigere bene i giochi il QB veterano della Nazionale Svedese, Philip Juhlin, che però vede vanificare i propri sforzi da una serie di falli che fanno arretrare il suo attacco. Non bastano 4 tentativi per provare ad andare in endzone e il reparto offensivo italiano torna in campo quando finisce il primo quarto di gioco.
La Svezia è nervosa, volano le flag arbitrali in favore dell’Italia, che è ancora una volta estremamente efficace sia via terra che per le vie aeree e varca per la terza volta l’endzone degli svedesi con Simone Alinovi. Questa volta Felli è preciso tra i pali: 20 a 0.
Attacco, difesa, special team: l’Italia è stata perfetta fino a questo momento, superiore agli avversari in ogni settore del campo. Il primo turnover per gli azzurri arriva grazie a Giacomo Insom, che strappa letteralmente la palla dalle mani dell’uomo che stava marcando, restituendola al proprio attacco, attacco che dopo pochi minuti cala il poker e manda in TD ancora Mike Gentili per il 26 a 0, che poi diventa 27 a 0 con il punto addizionale di Felli.
La difesa azzurra continua a sbarrare il passo agli avversari, incapaci di trovare una chiave di lettura a questa partita, che pare avere un’unica direzione.
Lo “Zar” continua a dare spettacolo, con lanci precisi sui tanti bersagli a disposizione: Alinovi, Bonanno, Bouah, Di Tunisi….gira tutto a meraviglia in Casa Italia e, quando mancano meno di 2 minuti all’half time, il divario aumenta: Alinovi riceve la palla in endzone, Felli trasforma e si va sul 34 a 0. Con 3 secondi da giocare sul cronometro, la Svezia prova a muovere il punteggio con un field goal, che però non riesce e si va all’half time senza ulteriori scossoni.
Le statistiche offensive per l’Italia parlano da sole: 276 yard guadagnate, di cui 214 su lancio da uno “Zar” in forma smagliante: 14 passaggi completati sui 16 tentati per lui e 3 TD.
Le squadre tornano in campo dopo l’intervallo, dove è stato dato spazio e visibilità anche alle giovanili della Federazione svedese. Coach Davide Giuliano mantiene le formazioni invariate, mentre sul Malmö Stadium splende anche un bel sole, a rendere questa giornata trionfale per i nostri colori. La Svezia parte in attacco, finisce il drive con un punt ma poi un pasticcio dello special team italiano restituisce la palla ai giallo-blu in piena red zone. La Svezia non si lascia sfuggire l’occasione e va in touchdown con Filip Wetterberg su imbeccata di Juhlin, per poi trasformare da due punti con Filip Jönsson: 34-8.
L’inerzia sembra essere passata dalla parte della Svezia, la cui difesa ora mette pressione all’attacco azzurro, riesce a ‘sackare’ Zahradka e a farci perdere parecchio terreno. Ma l’offense italiana non si perde d’animo ed è Alinovi show, con un paio di stupende ricezioni che riportano l’Italia in profondità sul campo avversario. Un fallo annulla la ricezione in TD di Bouah e alla successiva bomba dello Zar arriva l’intercetto che riaccende l’entusiasmo dei tifosi di casa. E’ la difesa del Blue Team a riportare gli svedesi con i piedi per terra, chiudendo ancora una volta ogni pertugio e stoppando la reazione degli avversari quando termina il terzo tempo di gioco.
Il coaching staff azzurro sceglie di far correre il cronometro, optando per una serie di corse, non troppo produttive però dal punto di vista del guadagno di campo. Si gioca ogni down, ma 4 non bastano per arrivare di nuovo in endzone e la palla torna agli svedesi.
A 8 minuti dalla fine della partita, l’Italia segna ancora, dopo essere arrivata a ridosso della endzone grazie prima ad un gran passaggio di Zahradka su Alinovi, e poi alla corsa di Nick Diaco, partito in posizione di quarterback. Felli calcia perfettamente tra i pali e l’Italia è avanti 41 a 8. La Svezia risponde con un TD pass di Juhlin su Mattias Gauthier, quando mancano meno di 4 minuti alla fine della partita. Il tentativo di conversione non riesce: 41-14.
Reilly Hennessey prende il posto di Luke Zahradka in cabina di regia, c’è spazio per un tentativo di field goal (non riuscito per un errore nello snap) e con 1’30 da giocare si comincia a fare festa sugli spalti e in sideline. L’Italia ha letteralmente dominato questa finale, dimostrando una superiorità tecnica ma anche fisica che probabilmente nessuno si aspettava. La Nazionale Italiana di football americano regala al nostro Paese l’ennesima gioia di questo straordinario 2021 e si laurea Campione d’Europa per la terza volta nella sua storia, qualificandosi al contempo automaticamente per i Campionati del Mondo dell'anno prossimo.