AGI - La maxirissa scoppiata durante il match con il Porto (per un'entrata non proprio ortodossa di Pepe su Mkhitaryan), i cinque espulsi in un match amichevole (che proprio amichevole non è stato grazie anche a un arbitraggio discutibile) con il Betis Siviglia, una campagna acquisti che non riesce a decollare e che il probabile passaggio di Ediz Dzeko all'Inter, a pochi giorni dall'inizio del nuovo campionato, rende ulteriormente complicato.
A sentire le radio e il tam tam dei tifosi, definire la Roma una pentola in ebollizione, pronta a esplodere, è quasi un eufemismo. Di certo l'ambiente non sta attraversando un momento di serenità ed è forte il timore di disputare un'ennesima stagione sotto tono.
Lo scorso maggio, l'arrivo di Josè Mourinho (pure lui tra gli espulsi di Siviglia) aveva regalato entusiasmo e voglia di sognare. Ma gli ultimi due mesi sembrano aver riportato tutti sulla terra.
La Roma è ancora un cantiere a cielo aperto: mancano gli acquisti auspicati dallo Special One, non c'è, soprattutto, quel nome di grido che da solo sarebbe sufficiente per stuzzicare la fantasia di una tifoseria notoriamente calda come quella giallorossa.
La rosa è incompleta, ci sono tanti calciatori in esubero ancora da sistemare, la società, obbligata a tenere in ordine i bilanci, intende prima vendere e poi comprare.
Leonardo Spinazzola, il pezzo da novanta fresco vincitore degli Europei, attualmente impegnato nella riabilitazione dopo la rottura del tendine d'Achille, tornerà disponibile solo il prossimo anno.
Adesso l'attenzione dell'ambiente è tutta rivolta al sostituto di Dzeko: i tifosi sognano Icardi, il nome di 'Gallo' Belotti non appassiona più tanto.
Il tempo stringe, la serie A è alle porte. Domenica sera 22 agosto, c'è l'esordio all'Olimpico contro la Fiorentina. E Mou continua a essere sempre più nervoso.