AGI - Cinque medaglie in un giorno, come mai in questa edizione. E 35 podi a tre giornate dalla fine. A Tokyo l'Italia Team va oltre ogni previsione e vede davvero vicino il record assoluto di medaglie, 36, realizzato a Los Angeles 1932 ed eguagliato a Roma 1960. Trentacinque podi in ben 16 discipline diverse e almeno una medaglia al giorno per le prime 13 giornate dei Giochi, segno dell'ottima salute del nostro movimento sportivo.
L'impresa dell'ultimo giovedì a cinque cerchi è stata firmata da Massimo Stano nella 20 km di marcia, una gara condotta quasi sempre in testa dal pugliese, fantastico nell'accelerazione finale che gli ha permesso di chiudere in 1h21'05" staccando i giapponesi Ikeda (1h21'14") e Yamanishi (1h21'28").
"La dedica è per mia figlia Sophie e per mia moglie Fatima, che mi supporta e mi sopporta - ha dichiarato Stano, 7 oro della spedizione tricolore - E ovviamente per Patrizio e tutto il gruppo che mi ha aiutato nel cammino verso l'Olimpiade. Oggi è stata una gara dura, caldo e umido come piace a me. Le medaglie di Jacobs e Tamberi mi hanno dato una spinta in più: sono veramente contento ma incredulo, devo ancora realizzare, non voglio andare a dormire per non svegliarmi, come ha detto Tamberi".
Il 10 argento dell'Italia è stato conquistato da Manfredi Rizza nel K1 200. Sulle acque del Sea Forest Waterway di Tokyo il 30enne lombardo, gia' oro europeo e bronzo mondiale, ha disputato una gara perfetta, lottando per la vittoria fino all'ultimo centimetro e chiudendo in 35"080, battuto soltanto dall'ungherese Sandor Totka (35"035).
"Sono contento, ho dato il 100% - ha spiegato il canoista azzurro - Resta un po' di amaro in bocca per quei pochi centesimi dall'oro, ma questo è lo sport e aver raggiunto un obiettivo così gratifica tutti noi. Sono fiero di me e delle persone che mi hanno supportato: ce l'abbiamo fatta".
E ce l'ha fatta anche Gregorio Paltrinieri a realizzare un'impresa incredibile: due medaglie, una in piscina e l'altra in mare, a meno di due mesi dallo stop obbligato nella preparazione a causa della mononucleosi. In una 10 km davvero complicata, caratterizzata dal forcing imposto subito dal tedesco Florian Wellbrock, vincitore con merito in 1h48'33", il 26enne carpigiano ha saputo resistere nella parte iniziale prima di portare a termine una grande rimonta conquistando il bronzo in 1h49'01", a due secondi dall'argento dell'ungherese Kristof Rasovszky. "Sono contento - ha dichiarato Paltrinieri - è stato il massimo che potevo fare, la giusta ricompensa dopo due mesi di inferno. Ho combattuto sino in fondo, non ce l'ho fatta a superare l'ungherese, ma vado via da qui con due medaglie: sembrava un obiettivo impossibile, posso ritenermi soddisfatto. Volevo tre ori, ci riprovero'".
Altrettanto incredibile, ma per ragioni diverse, il bronzo di Elia Viviani nell'Omnium. Dopo una partenza ad handicap, 11 dopo le prime due prove, il portabandiera azzurro, campione olimpico della specialità a Rio 2016, ha cambiato marcia, dominato la prova a eliminazione e concluso una super rimonta con un'eccellente corsa a punti. "Mi spiace per l'argento perso nel finale, ma per come era partita questa giornata dobbiamo festeggiare - ha ammesso Viviani - Alla fine sapevo di dover vincere la volata per riprendermi l'argento ma avevo dato tutto nell'ultima azione. In ogni caso, se mi avessero detto che avrei vinto il bronzo nell'Omnium dopo l'oro di Rio ci avrei messo la firma: ora le motivazioni sono ancora piu' alte per la Madison di sabato".
L'ultima gioia della 13esima giornata dei Giochi di Tokyo è arrivata dal karate, all'esordio nel programma a cinque cerchi. Dopo aver ben figurato nelle eliminatorie del mattino, Viviana Bottaro ha meritato il bronzo nel kata con un'eccellente esibizione battendo l'americana Sakura Kokumai. "Vincere in Giappone, la terra che ha inventato il karate, contro un'avversaria di origini nipponiche è una goduria incredibile - ha gioito la Bottaro - Una dedica speciale va al mio amico Crescenzo (costretto al ritiro nel kumite per infortunio, ndr), è stato sfortunato. Mi dispiace che il karate non ci sarà a Parigi 2024, spero che torni nel 2028".
Delusione, invece, per Frank Chamizo, fermato in semifinale nel torneo di lotta libera, categoria -74 kg, come era già successo a Rio. Dopo due vittorie convincenti, il 29enne di origine cubana è stato sconfitto 9-7 dal bielorusso Kadzimahamedau. "È svanito il sogno - ha ammesso Chamizo - ma devo restare concentrato per prendere il bronzo. Cosa non è andato? Non lo so, forse non ho lavorato abbastanza, ma non mollo e guardo avanti".
Nell'atletica è cominciata bene l'avventura della staffetta 4x100 trascinata dal campione olimpico Marcell Jacobs: Lorenzo Patta, Eseosa Desalu e Filippo Tortu hanno chiuso al 3 posto la seconda batteria in 37"95, nuovo record italiano, conquistando l'accesso alla finale con il quarto crono complessivo. Nono tempo, invece, per la staffetta femminile, prima esclusa dalla finale. Ottimo quinto posto per Zane Weir nella finale del peso, delusione invece nel triplo con Andrea Dallavalle 9 ed Emanuel Ihemeje 11 in finale. Nel pentathlon moderno, infine, buona partenza per Alice Sotero, quinta dopo la prima prova di scherma, mentre Elena Micheli è 19esima.