AGI - L’Italia del nuoto in piscina conquista sei medaglie. L’ultima è stata il bronzo della 4x100 misti che è stata protagonista con i suoi campioni Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso ed Alessandro Miressi, di una gara stellare, spettacolare, la più veloce della storia con gli Stati Uniti trascinati da un incontenibile Caeleb Dressel, il superlativo numero uno del nuoto al maschile alle Olimpiadi di Tokyo, al record del mondo.
L’ultima giornata è stata caratterizzata dall’amaro quarto posto dell’atteso Gregorio Paltrinieri sui 1500 stile libero nei quali ha dovuto cedere lo scettro di ‘Re’ ad un altro Us Boys, il giovane talento di Tampa, ‘Bobby’ Finke, oro anche sugli 800 dove SuperGreg aveva conquistato l’argento dando dimostrazione di aver sconfitto la recente mononucleosi che lo aveva colpito.
Il medagliere azzurro si era aperto con il bronzo nei 100 rana di Nicolò ‘Tete’ Martinenghi, quindi erano arrivati l’argento della 4x100 stile libero (Ceccon, Manuel Frigo, Miressi e Zazzeri), il bronzo di Federico Burdisso nei 200 farfalla nel commovente giorno dell’addio della ‘Divina’ Federica Pellegrini dalle Olimpiadi. Simona Quadarella, anche lei come Paltrinieri grande protagonista in Europa e nel mondo delle distanze lunghe, torna in Italia con un bronzo negli 800.
Se al maschile l’Olimpiade di Tokyo è stata segnata dalle prodezze di Dressel, al femminile collezionista di medaglie è stata l’australiana Emma McKeon che di medaglie ne ha conquistate ben sette (oro sui 50 e 100 stile libero e nelle staffette 4x100 stile libero e 4x100 misti, bronzo sui 100 farfalla e nelle staffette 4x200 stile e 4x100 misti mista). Doppietta 800 e 1500 per la statunitense Kathleen Ledecky.
Il finale dell’Olimpiade per l’Italia si è tinto com’era iniziato, di bronzo. Un bilancio ottimo che, nel numero di medaglie, eguaglia quello di Sydney 2000 quando però c’erano stati anche due ori con Domenico Fioravanti nella rana e Massimiliano Rosolino nei 200 misti.
La staffetta della 4x100 mista, gara che misura la compattezza e potenza di un movimento nazionale, è terza con tanto di nuovo record italiano, 3’29”17 che migliora quel 3'29"93 nuotato dallo stesso quartetto il 23 maggio scorso agli Europei di Budapest.
Stellari nel vero senso della parola gli americani Ryan Murphy, Micheal Andrew, Caeleb Dressel e Zach Apple che chiudono in 3'26"78, nuovo record del mondo che risaliva ancora ai costumi gommati di 3'27"28 (2agosto 2009 ai Mondiali di Roma). Argento alla Gran Bretagna di Luke Greenbank, Adam Peaty, James Guy e Duncan Scott con tanto di primato europeo di 3'27"51.
Ad aprire la staffetta azzurra è Thomas Ceccon che dopo il dorso nuotato in 52"52 (primato nazionale migliorato) tocca al secondo posto a Nicolò Martinenghi. ‘Tete’ nella rana apre il gas come lui sa fare e resta secondo alle spalle del fuoriclasse Adam Peaty. Gli Usa sono terzi ma in terza frazione, la farfalla, lanciano il siluro Caeleb Dressel con Burdisso che cambia al terzo posto con Miressi che non cede nel finale dello stile libero al pericoloso ritorno dello scatenato russo Kliment Kolesnikov.
L’Italia è di bronzo, una storica medaglia, la terza di sempre a livello di staffetta alle Olimpiadi. Prima delle due di Tokyo nell’albo d’oro italiano c’era stato solo il bronzo della 4x200 di Atene 2004 con Emiliano Brembilla, Massimiliano Rosolino, Simone Cercato e Filippo Magnini.