AGI - E con 'Nino' sono tre. Il sollevamento pesi italiano si scopre all'improvviso miniera d'argento e di bronzo. Tutto accade nell'evento più importante dell'ultimo quinquennio, le Olimpiadi di Tokyo 2020. Antonino Pizzolato da Salaparuta, tra le colline del Belice, ha conquistato un'altra fantastica medaglia per il movimento, un bronzo nella categoria fino a 81 chilogrammi, dopo l'inaspettato bronzo di Matteo Zanni nei 67 kg e lo stupendo argento con Giorgia Bordignon nei 64.
Nel mega salone del labirinto del Tokyo International Forum - per trovare il luogo di gara servono almeno venti minuti tra scale, ascensori e corridoi sospesi tra un palazzo e l'altro - l'azzurro è stato protagonista di una gara emozionante che l'ha visto fino al terzo e ultimo tentativo del round dello slancio in seconda posizione.
Invece, a sfilare l'argento al pesista siciliano delle Fiamme Oro, cresciuto nel Dynamo Club Bagheria (il 20 agosto segnerà 25 candeline), è stato il dominicano Zacari'as Bonnat Michel che ha sollevato 204 chilogrammi nello slancio dopo i 163 nello strappo per un totale di 367. Pizzolato, secondo nello strappo con 165, dopo aver piazzato una bella alzata a 200 kg al primo tentativo dello slancio, nel secondo ha chiesto 203 ma il tentativo non è andato a buon fine.
Al terzo ed ultimo tentativo Antonino ha tentato il tutto per tutto chiedendo di alzare 210 chilogrammi, gli stessi chiesi dal cinese Xiaojun Lyu. Sia l'italiano che l'asiatico, pero', hanno fallito la prova che in gerco tecnico si dice 'no lift'.
Per Antonino Pizzolato, allievo di Sebastiano Corbu, un ottimo bronzo con 365 chilogrammi totali, per Lyu 374, oro con annesso record olimpico. Nel palmares di Pizzolato due ori europei, nel 2019 a Batumi e quest'anno a Mosca. Nel 2017, Nino giunse terzo al Mondiale di Anaheim, 32 anni dopo l'ultimo podio iridato di Norbert Oberburger.
Per Antonino Pizzolato anche una pagina più opaca. Nel marzo del 2018 il pesista azzurro venne sospeso per dieci mesi dalla Federazione Italiana Pesistica per bullismo, ovvero atti di prevaricazione nei confronti di altri atleti, tra essi anche minorenni presso il centro federale dell'Acquacetosa a Roma. Una storia passata perchè oggi 'Nino' è bronzo a cinque cerchi.