AGI - Cosa hanno in comune Simone Biles, Benedetta Pilato e Naomi Osaka? Sono arrivate a Tokyo 2020 da favoritissime per l'oro, sia pure ognuna in discipline e con carature diverse, e invece non hanno retto la pressione e hanno sfornato prestazioni da atlete normali, molto al di sotto del loro immenso valore.
Il caso Biles
L'ultimo caso è stato quello della Biles: la 24enne ginnasta dell'Ohio è considerata la regina di questo sport, ha raccolto l'eredità di Nadia Comaneci ed era tra le stelle più attese dell’intera Olimpiade. Invece si è ritirata dalla finale a squadre dell’artistica dopo una sola rotazione, quella al volteggio, dove ha deluso con una prova non da lei, appena 13.766. La sua federazione si è affrettata a parlare di "motivi medici" dietro il suo ritiro e ha preannunciato "test quotidiani per determinare se è in condizione di gareggiare alle prossime competizioni". Il cedimento, però, non è stato fisico ma mentale come ha ammesso la stessa Biles. "A volte mi sento davvero come se avessi il peso del mondo intero sulle mie spalle, so che lo spazzo via e faccio sembrare che la pressione non mi colpisca, ma dannazione a volte è difficile Le Olimpiadi non sono uno scherzo”, si è sfogata su Instagram dopo la gara. "Non è stato né il più semplice, né il migliore dei miei giorni, ma l’ho superato", ha aggiunto.
L'autogol di Benedetta
Pur essendo molto meno famosa, anche Benedetta Pilato era attesa a Tokyo per una medaglia d'oro nei 100 metri rana che la consacrasse definitivamente nell'olimpo del nuoto dopo il titolo di campionessa europea sui 100 e il record mondiale sui 50. Invece i Giochi della 16enne tarantina sono finiti subito con la "gara orribile", come lei stessa l'ha definita, nella batteria di qualificazione: il suo tempo non era valso la semifinale e comunque è stata squalificata per un'irregolarità nella gambata. "Non trovo una spiegazione, prima stavo benissimo e invece dopo i primi 50 ho iniziato a fare una fatica assurda". "Vediamo a mente fredda, in questi giorni avevo l'ansia però oggi stavo benissimo e non vedevo l'ora di far la gara".
"Sono partita con un obiettivo e purtroppo torno a casa con un po' di delusione", ha spiegato Benedetta prima di imbarcarsi sul volo per l'Italia, "mi serve per crescere, per maturare e per riuscire meglio la prossima volta".
La caduta di Naomi
La terza stella mancata di Tokyo 2020 è la beniamina di casa, Naomi Osaka: la tennista nipponica numero due al mondo, è stata eliminata al terzo turno dalla ceca Marketa Vondrousova, numero 43 del ranking. Naomi è il simbolo di un nuovo Giappone multiculturale: è nata infatti a New York da padre haitiano e madre giapponese. Nel suo caso, però, i segnali d'allarme di una certa fragilità di testa c'erano stati con la rinuncia al Roland Garros per una depressione che le impediva di affrontare le conferenza stampa. La decisione di affidare a lei il ruolo di ultimo tedoforo sembrava averle dato sicurezza e i primi due turni erano stati superati agevolmente, fino al ko con la Vondrousova.
"E' andato tutto storto, ho sentito su di me troppa pressione", ha ammesso la 23eenne, "per me ogni sconfitta è una delusione, ma oggi sento che questa delusione fa schifo più delle altre".