AGI - Federica Pellegrini è riuscita nell’impresa di qualificarsi per la quinta finale olimpica consecutiva dei 200 stile libero, la distanza che l’ha vista campionessa olimpica a Pechino nel 2008.
Federica Pellegrini ha concluso al terzo posto la seconda semifinale dei 200 stile libero con il crono di 1’56”44 alle spalle dell’americana Ledecky (1’55”34) e della ceca Seemanova (1’56”14). Nelle precedenti finali olimpiche Federica era giunta seconda ad Atene 2004, quindi l’oro di Pechino 2008, quinta a Londra 2012 e quarta a Rio 2016. La ‘Divina’, così viene soprannominata la 32enne nuotatrice veneta allenata da Matteo Giunta, è primatista mondiale dal 2009 con il crono di 1’52”98. La finale è in programma domani alle ore 10,41 locali (le 3,41 in Italia).
“La finale era il mio obiettivo di questa olimpiade più che mai difficile, abbiamo creduto fino alla fine, insieme ad uno staff incredibile”. È il primo commento di Federica Pellegrini dopo la gara. “E’ un anno che nuoto 1’56” e so bene ciò che posso ottenere: adesso mi aspetta la finale e voglio fare del mio meglio”, ha aggiunto la fuoriclasse azzurra allenata da Matteo Giunta presso il centro federale di Negrar alle porte di Verona.
La finale dei 200 stile libero femminili delle Olimpiadi di Tokyo 2020 che vedrà sul blocchetto di partenza anche l’azzurra Pellegrini si svolgerà domani alle ore 10,41 locali (le 3,41 in Italia). Le finaliste saranno anche Ariarne Titmus (Australia/1’54”82 nella semifinale odierna), Sb Haughey (Hong Kong/1’55”16), Kathy Ledecky (Usa/1’55”34), Junxuan Yang (Cina), Barbora Seemanova (Repubblica Ceca), Penny Oleksiak (Canada) e Madison Wilson (Australia).
Domani, come si dice, “sarà un altro giorno” ma è oggi che Federica ha compiuto l’impresa perché l’obiettivo era la finale tutt’altro che scontata dopo la fatica della sera prima in batteria (si era qualificata col brivido, quindicesimo e penultimo tempo). Aveva detto che l’indomani sarebbe servito un “cambio di marcia”, e così è stato. Nelle acque del Tokyo Acqutics Centre, Pellegrini con 1’56”44 è terza nella seconda semifinale alle spalle di Ledecky (1’55”34) e la ceca Barbora Seemanova (1’56”14).
“Era un obiettivo di questa Olimpiade più che mai difficile, ci abbiamo creduto fino alla fine, insieme ad uno staff incredibile – dice Federica, atleta del Circolo Canottieri Aniene ed allenata da Matteo Giunta presso il centro federale di Negrar a Verona dopo essere cresciuta sotto la giuda del compianto Alberto Castagnetti – È un anno che nuoto 1’56” e so bene ciò che posso ottenere: adesso mi aspetta la finale e voglio fare del mio meglio”. La quinta finale arriva dopo l’argento di Atene 2004 ad appena 16 anni e 12 giorni, l'oro di Pechino 2008, il quinto posto di Londra 2012 e il quarto di Rio 2016. In mezzo ben sei titoli mondiali (doppietta con i 400 a Roma 2009 e Shanghai 2011), quello in vasca corta del 2016 e cinque europei individuali più i sei in vasca corta.
Peccato per Thomas Ceccon, quarto nella finale dei 100 dorso a soli 11 centesimi dal bronzo ma con la soddisfazione di aver migliorato ulteriormente il record italiano portandolo a 52"30. Davanti all’italiano i russi Evgeny Rylov, oro con 51"98 (nuovo primato europeo) e Kliment Kolesnikov, argento con 52”00. Bronzo allo statunitense Ryan Murphy (52"19). “Sono un po’ arrabbiato per aver mancato il terzo posto ma super soddisfatto per la mia prestazione – ha detto Ceccon –. Non pensavo di riuscire a fare meno del tempo nuotato in batteria, ho dato del mio meglio e ci sono anche riuscito. Non pensavo che andassero così forte ma siamo all'Olimpiade”.