AGI - L'Agenzia mondiale antidoping (Wada) e World Athletics si sono espresse contrarie a conferire la sospensione della squalifica ad Alex Schwazer e quindi di farlo partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. È quanto apprende oggi l'AGI da fonti legali a Losanna confermate anche dal pool di avvocati del marciatore italiano che a metà aprile aveva presentato al Tribunale federale di Losanna istanza della sospensione della squalifica di 8 anni a suo carico per recidiva al doping.
Spetterà al Tribunale federale svizzero di Losanna l'ultima parola, ovvero valutare se concedere la sospensione della squalifica di 8 anni che sta scontando Alex Schwazer oppure decidere di "non entrare nel merito" e quindi a tutti gli effetti lasciare tutto invariato e 'condannare' definitivamente - salvo eventuale ricorso alla Corte Europea Diritti dell'Uomo, ma i tempi sono molto lunghi - il marciatore azzurro che non potrà è partecipare sia alle gare di qualificazione che, ovviamente, alle Olimpiadi di Tokyo che scatteranno il 23 luglio prossimo.
L'organo giudicante elvetico prima di emettere la sentenza definitiva aveva chiesto alle cinque controparti interessate al procedimento - World Athletics, Wada, Nado Italia, Federatletica e Tribunale Arbitrale dello Sport - ad esprimersi in merito all'effetto della sospensione.
Alcune settimane fa tutti i capigruppo della Commissione Cultura, Istruzione, Sport alla Camera avevano invitato Governo e Comitato Olimpico Nazionale Italiano ad attivarsi affinché il marciatore italiano possa partecipare alle Olimpiadi di Tokyo.
Nei giorni scorsi il Sottosegretario di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali aveva colloquiato in videoconferenza con il direttore generale della Wada, Olivier Niggli e, come riferito dal portavoce del Sottosegretario, del caso Schwazer "non è stato parlato in maniera specifica".
La prossima settimana, stando ai tempi comunicati, il Tribunale elvetico, dovrebbe decidere in merito al ricorso presentato da Schwazer ed elaborato dai suoi storici legali bolzanini, Gerhard Brandstaetter e Thomas Tiefenbrunner, che si sono avvalsi anche dei colleghi avvocati Mike Morgan e William Sternheimer.
Morgan, legale britannico, dinnanzi al Tribunale Arbitrale di Losanna ha già difeso atleti illustri, tra i quali, Maria Sharapova, tennista russa positiva al Meldonium (squalifica venne ridotta da 24 a 15 mesi), i ciclisti Alberto Contador e Chris Froome e la fondista Therese Johaug.