AGI - La Juventus è tra i soci fondatori della Super League, ma avverte che "non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato nè prevedere in modo preciso la relativa tempistica". Il club bianconero mette così le mani avanti sugli sviluppi finanziari della vicenda che ha già visto levarsi le voci contrarie non solo di Fifa e Uefa, ma di capi di stato e di governo come Emmanuel Macron e Boris Johnson.
"I club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile", si legge in una nota della Juventus, ma "la Società non dispone allo stato di tutti gli elementi necessari al fine di svolgere valutazioni di dettaglio sull'impatto che la Super League potrà avere sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche".
Fino all'avvio effettivo della Super League, la Juventus ha intenzione di partecipare alle competizioni europee "alle quali ha titolo di accedere".
In una nota il club ribadisce la volontà di attuare il progetto con altri 14 club europei "in accordo con Fifa e Uefa tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell'ecosistema calcistico".
E nel caso in cui il negoziato non dovesse andare in porto o non dovesse addirittura partire, "la società costituita per la Super League potrebbe anche agire in via giudiziale al fine di tutelare i propri diritti". In dettaglio, la nota della Juve spiega che la Super League "sarà organizzata e gestita da un'apposita società partecipata da ciascun club in egual misura".
Intanto il titolo è volato in borsa: le azioni hanno aperto con un rialzo superiore all'8,5%. L'avvio del progetto non ha portato fino ad ora a particolari reazioni sui titoli delle altre due societa' italiane quotate, la Lazio (+0,7%) e la Roma (+0,17%), mentre bisognerà attendere il pomeriggio per vedere come si comportera' il titolo di uno degli altri club protagonisti del progetto Super League, il Manchester United, che è quotato al Nyse.
Dagli analisti finanziari, intanto, arrivano le prime reazioni a caldo: gli esperti di Intesa hanno messo in revisione le stime sulla Juventus in attesa di capire meglio l'impatto economico del progetto, ma sottolineando come la nuova competizione potrebbe "attrarre maggiori diritti tv rispetto alla Champions League", oltre a dividerli solo fra 20 club al massimo. Anche gli altri incassi (biglietti, sponsorizzazioni, merchandising) potrebbero registrare un impennata."La Super League sarebbe chiaramente vantaggiosa per la Juventus. In primo luogo, ridurrebbe la volatilità dei ricavi, visto che la partecipazione alla top league europea (che rappresenta nel 2020-2021 circa il 20% dei ricavi) non sarebbe legata al raggiungimento della performance sportiva nel campionato nazionale", sottolineano invece gli analisti di Kepler, secondo cui crescerebbe "l'appeal del prodotto calcio". Un maggior frequenza nelle partite fra le principali squadre europee, infatti, permetterebbe di sfruttare meglio gli investimenti nei giocatori piu' forti e renderebbe più appetibili le sfide come prodotto mediatico.