AGI - Avanti tutta senza dubbi e con le idee chiare. Pavel Nedved assicura che in casa Juventus non ci sarà nessuna rivoluzione, o che comunque non verranno toccate due figure di grande importanza come Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo.
Ovvero i due che più degli altri sono stati messi in discussione, all'esterno dell'ambiente bianconero, dopo l'eliminazione in Champions, ma anche per il ritardo di 10 punti nei confronti dell'Inter.
Il vicepresidente del club bianconero, in un'intervista rilasciata a Pierluigi Pardo per Dazn, parla del futuro della Signora, di alcuni degli uomini chiave della squadra, ma dà uno sguardo anche al passato.
Il tema più importante del momento, però, riguarda Andrea Pirlo, alla sua prima stagione in assoluto da allenatore e alle prese con una stagione difficile come dimostrano l'eliminazione agli ottavi di Champions contro il Porto e il -10 nei confronti dell'Inter in campionato.
La conferma del Maestro
"Pirlo è e sarà l'allenatore della Juventus, al 100%. Abbiamo sposato un progetto con Andrea, sapendo delle difficoltà che ci sarebbero state. Volevamo fare qualcosa in più ma non ci siamo riusciti, le difficoltà erano previste", assicura e taglia corto Pavel Nedved in qualità di vicepresidente del club bianconero.
"Siamo molto tranquilli, sulla via che volevamo e manteniamo questa strada. Ha tutto per diventare un grandissimo allenatore", aggiunge l'ex Pallone d'Oro che, archiviato l'argomento Pirlo, blinda anche Cristiano Ronaldo, smentendo di fatto le voci che arrivano dalla Spagna in merito a un possibile ritorno del fuoriclasse portoghese al Real Madrid.
"Ronaldo per me non si tocca, ha un contratto fino al 30 giugno 2022 e rimarrà. Quello che succederà dopo si vedrà - spiega Nedved -. Cristiano Ronaldo, sia a livello tecnico che di immagine, ci ha dato uno slancio verso l'olimpo del calcio. Sul suo livello tecnico, non si può dire nulla: ha segnato più di 100 gol in 120 partite e, inoltre, ci ha trascinato in Champions. È un ragazzo molto semplice, anche se dall'esterno potrebbe non apparire così. È il prototipo di un giocatore moderno che con un talento immenso e con tantissimo lavoro ha raggiunto degli obiettivi incredibili".
Il futuro della Joya
Da CR7 a Paolo Dybala, il grande assente in questa stagione della Juve a causa dei tanti infortuni senza dimenticare lo stop per il Covid. "Ci è mancato. Credo che quest'anno non abbia disputato più di 800 minuti con noi: sono pochissimi. La sua presenza ci garantirebbe varianti offensive e gol che ovviamente ci sono mancati fin qui", dice Nedved.
Il futuro dell'argentino è ancora da scrivere e Nedved ammette che tutto è possibile. "Ha un contratto di un altro anno e non ho altro da aggiungere a quello che hanno già detto il direttore Paratici e il presidente Agnelli. Ma è chiaro che alla Juventus valutiamo ogni opportunità di mercato", dice il vicepresidente bianconero.
Chiusi gli argomenti legati a presente e futuro, un salto all'indietro per parlare del passato più o meno recente, a cominciare dal tecnico dello scorso anno Maurizio Sarri.
"È un grandissimo professionista e un grandissimo allenatore. Il feeling è stato buono, non ci sono state le premesse per continuare a lavorare tutti insieme. Ma, anche qui, tutto è stato condiviso", dice Nedved che poi parla di Massimiliano Allegri, domenica sera protagonista negli studi di Sky Sport dopo un lungo silenzio.
"Mi hanno fatto piacere le parole di Max - le parole del dirigente bianconero nell'intervista rilasciata a Dazn -. Lui ha vissuto con noi anni bellissimi, abbiamo condiviso soprattutto delle gioie, lui ha fatto la storia della Juve. Credo che la nostra separazione sia arrivata in modo naturale e per questo non c'è alcun pentimento".
La rivalità con l'Inter di Conte
C'è spazio anche per i 'nemici' di oggi, per una coppia che ha dato tanto alla Juventus e che adesso sta facendo volare la rivale di sempre. Si parla di Antonio Conte e di Beppe Marotta e della loro Inter che guarda tutti dall'alto in campionato.
"La rivalità c'è e ci sta sempre ma deve rimanere tale, in amicizia. Non ho nessun messaggio per Antonio. Conte è stato preso dall'Inter per vincere e lui lo sa fare - sottolinea Nedved -. Adesso è dieci punti avanti e ha l'obbligo di vincere, lo sa anche lui. Se sta costruendo come ha fatto alla Juve? Può essere, anche perché è con Marotta e so come lavorano loro due insieme. Anzi, ho saputo che Beppe è guarito: sono molto contento per lui. Marotta per tutti noi è stato un grandissimo maestro. Siamo contenti per loro".