AGI - Team New Zealand e Luna Rossa tornano in acqua stanotte per rompere l'equilibrio della 36 America's Cup, dopo lo straordinario 1-1 della prima giornata di regate. E nel caso non ne foste a conoscenza, sappiate che nel Golfo di Hauraki, Auckland, specchio di mare di una Nuova Zelanda libera da Covid, caleranno gli yacht dei miliardari, per gustarsi la sfida da postazioni privilegiate. Emirates Team è sostenuto dallo svizzero-italiano Matteo de Nora, Luna Rossa da Patrizio Bertelli di Prada Group, che ha battuto nelle scorse settimane American Magic, sponsorizzato da Doug DeVos, fratello miliardario dell'ex segretario americano all'Educazione Betsy DeVos, e i britannici di Ineos Team dell'industriale Jim Ratcliffe.
L'America's Cup è l'unico evento sportivo al mondo che attrae generazioni di miliardari. In passato erano i Vanderbilt, J.P. Morgan, il fondatore della Cnn Ted Turner, ma è anche la sfida che tiene incollati alla televisione milioni di appassionati, affascinati dalla perfezione della tecnica, di imbarcazioni lunghe quasi ventitrè metri che volano sul pelo dell'acqua, prive di chiglia, a velocità che raggiungono i 53 nodi, quasi cento chilometri l'ora. Sono le 'Formula Uno' del mare e hanno regalato da subito il brivido dell'equilibrio.
I 'defender' neozelandesi hanno vinto la prima delle tredici sfide con un vantaggio di trentuno secondi, gli italiani la seconda con un margine di sette. Il pareggio è il risultato più netto che si potesse registrare in apertura, perché i kiwi sono i grandi favoriti e i bookmakers non avevano considerato irreale una vittoria per 7-0, rendendo così inutili le restanti sei regate in calendario.
Ma chi ha seguito le gare di avvicinamento non è rimasto sorpreso: Luna Rossa ha veleggiato in modo magnifico nelle semifinali e finali della Prada Cup, contro americani e britannici. Potrebbe essere una sfida molto più lunga del previsto, ma in cui il momento chiave è arrivato: se stanotte (prima regata al via intorno alle 4 di mattina, la seconda a seguire), quando a Auckland sarà già pomeriggio del venerdì, Luna Rossa dovesse chiudere la seconda giornata ancora in parità, il gioco si farebbe molto interessante, di sicuro più di quanto avvenuto ventuno anni fa quando l'equipaggio italiano perse con i neozelandesi cinque a zero.
"In realtà - ha commentato ieri il timoniere australiano di Luna Rossa, Jimmy Spithill - pensai che quella volta i ragazzi fossero andati alla grande". Spithill sa come si vince: ha conquistato due America's Cup come skipper di Oracle Team, ma di sicuro il rischio del 'cappotto' non c'è più. Da stasera, però, c'è qualcosa di più in gioco: la possibilità di insinuare nuovi dubbi sui campioni, contando anche su un fatto tecnico nuovo. Da ora in poi le regate si svolgeranno tutti i giorni. Il vento farà la sua parte più che in passato: il campo di regata è tra i più ventosi e, come ha ricordato Spithill, chi parte in testa avrà un vantaggio.