I l mondo del calcio ha fretta di ripartire e aspetta l'ok del Governo. La Lega di Serie A ha stabilito la data della ripresa del campionato - 13 giugno - ma toccherà al Governo dire la parola definitiva: se la curva dei contagi si conferma in calo non ci saranno problemi, altrimenti è facile che si chieda un ulteriore slittamento (ma non si potrebbe comunque andare oltre il 22 giugno, data ultima per poter finire il campionato entro il 3 agosto come richiesto inderogabilmente dalla Uefa).
Ripartire, sì, ma con un protocollo di sicurezza che possa comunque permettere che il campionato si svolga in relativa tranquillità. Oggi, infatti, non è così. Tra le richieste di modifica al protocollo avanzate dalla Commissione tecnico-scientifica alla Figc, infatti, ce n'è una che di fatto pesa come una spada di Damocle sul campionato: se un calciatore risulta positivo al Covid-19, tutta la squadra viene messa in quarantena per due settimane.
Per questo, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi - ancora oggi il presidente di Assocalciatori Damiano Tommasi ha parlato di "grande punto interrogativo" perché "una positività potrebbe interrompere sul più bello il percorso. Bisogna capire cosa fare in caso di una singola positività" - si è tenuto questa mattina l’incontro tra la Figc, la Lega Serie A, il presidente della Fmsi (Federazione di medici sportivi) Maurizio Casasco e il rappresentante dei medici della serie A, Gianni Nanni.
"Sono stati analizzati i punti del protocollo difficilmente attuabili e sono state costruttivamente elaborate alcune integrazioni atte a risolvere problematiche oggettive", scrive in una nota la Lega di Serie A, in cui spiega che "vi è stata una generale condivisione delle proposte finali, formulate per garantire una ripresa in piena sicurezza degli allenamenti di gruppo, che - aggiunge - verranno tempestivamente sottoposte al ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, al ministro della Salute e al Cts".
La palla, dunque, passa di nuovo al Governo (ai ministri Spadafora e Speranza) e, in seconda battuta, al Comitato tecnico scientifico. Intanto lunedì le squadre potranno tornare ad allenarsi in gruppo rispettando quel protocollo così contestato per il quale la Figc ha creato un pool ispettivo della Procura Federale, con il compito di verificare il rispetto delle indicazioni contenute in esso. Il pool, alle dirette dipendenze del procuratore, verificherà che gli allenamenti dei club professionistici vengano svolti secondo quanto previsto dai protocolli indicati.