P rima voce favorevole al rinvio delle Olimpiadi di Tokyo all'interno del Comitato olimpico giapponese (Joc). "Mi domando chi di noi possa essere contento di ospitare le Olimpiadi in luglio mentre stiamo attraversando una criticità così ampia a livello globale, capace di stravolgere un numero così elevato di persone", si è chiesta Kaori Yamaguchi, un'ex campionessa di judo, in un'intervista al quotidiano Asahi. A suo avviso occorre tener conto dello stato d'animo degli atleti, impossibilitati ad allenarsi per il dilagare della pandemia di coronavirus.
Mentre cresce il pressing internazionale per chiedere il rinvio di Tokyo 2020 in programma dal 24 luglio al 9 agosto, la Yamaguchi ha puntato il dito contro l'omertà su questo tema nel Sol Levante e l'ha paragonata al periodo finale della Seconda guerra mondiale quando "molte persone sentivano di non poter esprimere la loro opinione pur sapendo che il Paese avrebbe perso". "Allo stesso modo molti membri del Comitato olimpico giapponese (Joc) non si sentono liberi di affermare che un rinvio dei Giochi possa essere in effetti la migliore soluzione", ha osservato.
Il presidente del Comitato olimpico nipponico, Yasuhiro Yamashita, è subito intervenuto per bacchettare la Yamaguchi: "E' comprensibile che altre persone abbiano diverse opinioni, ma è estremamente spiacevole che a fare questi commenti sia un membro all'interno del Joc". Il governo e il Comitato olimpico del Giappone hanno escluso finora qualsiasi ipotesi di rinvio.
Intanto si moltiplicano le prese di posizione a favore del rinvio. Tra le ultime quella della Federazione di nuoto Usa, una delle più potenti del mondo, del comitato olimpico norvegese e della Federazione dell'atletica leggera britannica attraverso il suo nuovo presidente, Nic Coward.