P er tutti quelli che credono che gli scacchi siano un passatempo da nerd la storia di Fabiano Caruana li farà ricredere. Ventisei anni, nato a Miami da madre italiana e padre italo-americano, Fabiano per nove anni, dal 2005 al 2014, ha praticato gli scacchi in veste azzurra, fino a che Rex Sinquefield, un miliardario con la passione per gli scacchi non fonda il St Louis Chess Club, rastrellando talenti da tutte le parti del mondo e facendo letteralmente carte false per naturalizzarli americani e farli giocare per la sua squadra.
Così a maggio 2015 lo scacchista comunica l’intenzione di gareggiare per gli USA, la Federazione, secondo il St. Louis Post-Dispatch, gli avrebbe offerto 200 mila dollari per il passaggio. E già l’anno dopo, come ricorda il Corriere della Sera, vince “l’oro a squadre nelle olimpiadi degli scacchi e il bronzo individuale. A Berlino, superando il russo Sergey Karjakin e Shakhriyar Mamedyarov, dell’Azerbaigian”. Partita dopo partita diventa il numero uno negli States e il due nel mondo.
Magnus Carlsen e Fabiano Caruana (AFP)
La sfida per il titolo mondiale
Oggi a Londra comincerà la finale contro un altro fenomeno assoluto della scacchiera, il norvegese Magnus Carlsen. Dodici partite di fila più eventuali spareggi decideranno chi è il più forte del mondo ed è dai tempi di Bobby Fischer, nel 1972, che gli americani non arrivavano in finale mettendosi alle spalle i temutissimi colleghi dell’Europa dell’Est, soprattutto russi, da sempre padroni indiscussi della scena. Gli scacchi da allora sono molto cambiati, la tecnologia ha fatto il suo, un computer oggi può letteralmente studiare ogni genere di mossa dell’avversario e scovarci dietro una logica ben definita, uno schema da seguire per poter provare a batterlo.
The opening of the World Chess Championship takes place here in #London today. Over the next few days Fabiano Caruana will play Magnus Carlsen for the title of World Chess Champion – good luck @FabianoCaruana! #carlsencaruana2018 https://t.co/xNd6rs1I5Z pic.twitter.com/Bu2nYD3nwE
— U.S. Embassy London (@USAinUK) 8 novembre 2018
Lo stesso Carlsen ne ha fatto un business, realizzando un’app che permette ai giocatori di confrontarsi direttamente con lui, o meglio con l’algoritmo che ha studiato il suo stile di gioco e sviluppato diversi livelli per “abbassarsi” e dar modo di incrociare le pedine anche con giocatori amatoriali. Ma paradossalmente gli esperti dicono che sia proprio la loro capacità di raggirare anche la matematica del gioco a rappresentare la loro unicità come giocatori. Sono entrambi geniali, istintivi, imprevedibili, per questo “Le loro saranno partite interessantissime”, come sostiene Judit Polgar, regina degli scacchi che nell’arco della carriera ha battuto undici campioni mondiali, dal leggendario Kasparov allo stesso Carlsen, e che commenterà in diretta la finale.
Carlsen e Caruana (AFP)
Come seguire la diretta
E a proposito della diretta, c’è anche un altro aspetto del gioco degli scacchi che lascerà a bocca aperta gli appassionati a sport più in vista, la finale in questione negli ultimi anni ha raccolto qualcosa come 1,5 miliardi di contatti, come scrive il New York Times: “I fan possono ora seguire i loro giocatori preferiti su piattaforme di streaming come Twitch, dove il pubblico (basato sui minuti guardati) è cresciuto di oltre il 250% nell'ultimo anno. E il canale YouTube della World Chess Federation, conosciuto con il suo acronimo francese FIDE, è pieno di video con titoli come "25 minuti di pensiero di Sergey Karjakin". La clip ha migliaia di visualizzazioni”.
Il regolamento della finale
Si gioca al meglio delle 12 partite, secondo una scansione temporale che prevede un giorno di riposo ogni due di gara. Fanno eccezione l’undicesima e la dodicesima sfida, spiega OA Sport: in mezzo alle quali c’è un ulteriore dì d’intervallo. È stato stabilito che Caruana esordirà giocando con il Bianco, che dunque sarà il suo colore nelle partite dispari, mentre Carlsen lo avrà in quelle pari. Il tempo di riflessione è fissato in 100 minuti a testa per le prime 40 mosse, 50 per le successive 20 e 15 per finire, sempre con incremento di 30 secondi per tratto. Non è possibile accordarsi per la patta prima della trentesima mossa.
Se, dopo le prime 12 partite, dovesse persistere la parità, il 28 novembre si disputeranno quattro partite di spareggio a cadenza cosiddetta “rapid“: 25 minuti a testa con incremento di 10 secondi a mossa. Se vi fosse ancora una situazione di ugual punteggio, si farà ricorso a un massimo di cinque mini-match di due partite a cadenza lampo (nella dicitura inglese “blitz“, 5 minuti per giocatore con 3 secondi di incremento), corrispondente a dieci eventuali partite totali. Nel caso in cui vi sia ancora parità, si disputerà un’unica, ultima partita: l’Armageddon, che consiste nella situazione in cui il Bianco gioca con 5 minuti e il Nero con 4, con 3 secondi di incremento a partire dal 61° tratto. Il Nero, in questo meccanismo, è dichiarato vincitore in caso di partita patta.