Z urigo - Il congresso straordinario della Fifa che ha eletto Gianni Infantino come suo successore lo ha seguito da casa, sul suo iPad, in compagnia della figlia Corinne, "perche' penso che sarei stato un po' di disturbo se fossi stato li'. Ma mi aspettavo almeno che venisse detto qualcosa sul mio lavoro, all'inizio o alla fine dell'ingresso. Come ha scritto un giornalista, nemmeno un saluto. Mi hanno menzionato solo due candidati, uno che si e' ritirato (Tokyo Sexwale, ndr) e un altro che ha preso pochi voti (Jerome Champagne, ndr)". Nel giorno del suo 80esimo compleanno Joseph Blatter torna a parlare in un'intervista al quotidiano svizzero Blick, e non nasconde una certa amarezza per la sua uscita di scena dalla Fifa. In carica dal '98 al 2015 e poi squalificato per sei anni, Blatter attende entro aprile l'esito del suo ricorso al Tas ma una cosa gli sta a cuore: "il mio unico desiderio e' ottenere un giusto riconoscimento, che sia al prossimo Congresso o a quello dopo ancora o fra vent'anni. Sul come entrero' nella storia, sara' il tempo a deciderlo".
Blatter confessa poi che da quando e' caduto in disgrazia solo pochi veri amici gli sono rimasti accanto. "Tanto per fare un esempio: un amico mi ha invitato a mangiare tre volte e per tre volte ha cancellato tutto all'ultimo minuto. Con altri mi sono sentito al telefono e mi hanno risposto in modo sprezzante. Ma ci sono stati anche altri gesti che mi hanno reso molto felice: oltre 100 dipendenti della Fifa mi hanno contattato e dopo la mia squalifica ho ricevuto 220 lettere, 218 delle quali positive". Con Infantino non c'e' mai stato un rapporto stretto "ma lo abbraccerei calorosamente. Ha un compito difficile ma puo' farcela. L'idea del Mondiale a 40 squadre? Il sistema attuale ha dimostrato di funzionare".
La giustizia ordinaria, sia elvetica che americana, continua a indagare sulla corruzione all'interno della Fifa e nel mirino c'e' lo stesso Blatter, tanto che ieri c'e' stata una perquisizione negli uffici della Federcalcio francese nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolto l'ex presidente della Fifa per il pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro) a favore di Michel Platini, effettuato nel 2011 ma per una consulenza per la Federazione internazionale fra il '98 e il 2002. "Se mi recassi negli Usa, mi interrogherebbero subito ma potrebbero farlo anche qui, cosa che finora non hanno mai fatto - sottolinea - Di sicuro viaggiare e' l'ultima cosa nella mia lista. Come presidente della Fifa ho visitato 200 Paesi, giocando a sudoku e facendo cruciverba in aereo, leggendo libri gialli. Adesso ne ho abbastanza, il nomade si e' fermato". (AGI)