S ul campo, è sempre una star: nel paradiso del basket, nel campionato Nba, ha appena siglato una tripla doppia lanciando i suoi Lakers contro i Pelicans. Fuori dal campo, LeBron James è, se possibile, ancor più carismatico e diretto.
Venerdì sera, sulla ribalta tv preferita, il LeBron James's The Shop sul canale HBO, quando il discorso è caduto sulle proteste dei giocatori NFL, puniti per essersi inginocchiati all’inno nazionale - il “take a knee” di protesta contro il razzismo - King James ha tirato fuori il rospo.
E se l’è presa, non soddisfatto della battaglia scatenata via tweet insieme alle stelle di Golden State, Curry e Durant, con il presidente Trump. Cioè colui che ha costretto ad inasprire le ammende contro i ribelli in ginocchio, punendo con una giornata di sospensione chi si inchina una volta e con addirittura l’esclusione dal resto del torneo chi lo fa una seconda volta.
Vecchi, bianchi e schiavisti
Ha tuonato LeBron: “Nella NFL i titolari delle squadre sono dei vecchi signori bianchi con la mentalità di schiavisti. È come se dicessero: ‘Questa è la mia squadra e fai quello che ca… ti dico di fare. O ci liberiamo di tutti voi’. Perciò, io apprezzo molto il commissario della nostra Lega, anche se forse non gli importa davvero quali siano le nostre sensazioni e come le esprimiamo, e probabilmente non è d’accordo. Ma ci ascolta. E finché andiamo avanti in modo così educato e non violento, anche lui è d’accordo”.
Un messaggio subliminale
Il pensiero finale è semplice come lo stile di gioco e quel procedere spavaldo verso il canestro contro montagne di muscoli: “Alla fine della giornata i giocatori sono quelli che fanno andare la barca. Siamo noi che la facciamo andare. Sappiamo tutti che, ogni domenica, senza Todd Gurley e Odell Beckham Jr., e gente come loro, non esiste il football. E lo stesso vale per l’NBA. Esistono dei livelli e, quindi, alcuni giocatori e alcune squadre, e cose di quella natura”.
Attenzione, perché il monito, sotto sotto, è chiaro: “Conosco bene le cose in cui credo ma non le impongo in modo violento. Non sto bussando alla tua porta dicendo: “Ascolta, oggi sono inginocchiato e se non ti inginocchi con me, ti violento”. Ma si sa, non siamo tutti uguali, c’è anche gente che diventa pazza quando le cose escono dagli schemi. E non sai come reagiscono”.