N on ci resta che la Catalogna: per i più disperati, qualche speranza di vedere l'Italia giocarsela in Russia l'anno prossimo ai mondiali di calcio ci potrebbe ancora essere. È bene precisare fin da subito che le probabilità lambiscono il terno al lotto o il quattordici al totocalcio, ma in passato qualcosa di simile è già avvenuto. Se una qualsiasi delle trentadue squadre qualificate dovesse, per qualche motivo, essere squalificata o ritirarsi, l'Italia potrebbe scendere in campo. In sostanza dovrebbe scatenarsi una guerra nel mondo, coinvolgendo uno dei famosi trentadue paesi, o comunque altri fatti abbastanza eclatanti da stravolgerne l'ordinaria quotidianità. Dell'ipotesi ripescaggio parlano anche Libero e Tuttosport e
La crisi catalana, quella in Corea, l'Arabia Saudita, la Nigeria
Nessuno se lo augura, ovviamente, ma tra gli scenari ci sarebbe anche la crisi catalana, in Spagna, che potrebbe degenerare e costringere i campioni del 2010, sempre temuti, a farsi da parte. Oppure, Arabia Saudita e Iran, già con le rispettive nazionali in partenza per la Russia, potrebbero passare ai fatti ed entrare in un conflitto armato diretto. E ancora: Kim Jong Un, il leader della Corea del Nord, potrebbe concretizzare le reiterate minacce nei confronti dei vicini del Sud e scatenare un conflitto nucleare. In questo caso forse salterebbe tutta la competizione. Nella lista dei paesi a rischio stabilità ci sarebbe anche la Nigeria, ma è difficilmente ipotizzabile un ritiro dalla tanto attesa competizione.
L'articolo 7 del regolamento, l'ultimissima speranza
Ad arrivare in soccorso ai sognatori italiani che non vogliono arrendersi all'idea di seguire i mondiali senza maglia azzurra, ci sarebbe l'articolo 7 del regolamento ufficiale della Fifa, la Federazione internazionale che gestisce il calcio nel mondo. Prevede infatti il ripescaggio nel caso si ritirasse, o venisse squalificata, una delle nazionali che hanno superato le qualificazioni. E, soprattutto, la novità decisa di recente, è che è "a discrezione della Fifa scegliere chi ripescare" e non sulla base dei punteggi, come avveniva in passato.
C'è il precedente della Danimarca agli Europei del 1992. La squadra era stata ripescata in seguito all'esclusione della Jugoslavia, entrata nel conflitto dei Balcani. I danesi erano arrivati secondi nel loro girone e quindi erano in testa alla lista d'attesa. Sono poi riusciti addirittura a vincere quella coppa, ma questa per gli italiani sarebbe la seconda parte del sogno.
Quindi, sempre in base all'articolo 7 del regolamento della Fifa, se l'Egitto dovesse ritirarsi, ipotesi quantomeno remota, il suo posto non toccherebbe di diritto all'Uganda (seconda classificata nel girone) ma potrebbe, secondo la discrezione della Fifa, essere ceduto all'Italia. Insomma, i latini avrebbero detto "mors tua, vita mea"