O ggi, ai campionati europei di atletica di Berlino, si decide la stagione di Filippo Tortu. Sembra strano scrivere questa frase dopo i grandi risultati degli ultimi mesi. Ma è lo stesso velocista ventenne di origine sarda, ma lombardo di nascita, ad ammettere che mancare la finale sarebbe una grande delusione. “Sono concentrato, carico e con tanta voglia di correre. Gli avversari non mancano, i 100 metri schierano grossi nomi e credo che il britannico Hughes sia il più forte in questo momento, ma per come sono fatto non sto a guardare gli iscritti e preferisco pensare a me stesso”. Il desiderio di assistere a un’altra grande gara cresce, ora dopo ora, e sono molti quelli che si aspettano di vederlo compiere una nuova impresa salendo sul podio. Sarebbe, del resto, il modo migliore per festeggiare il nuovo record italiano dei 100 metri strappato a Mennea, dopo quasi 39 anni, e ottenuto fermando il cronometro a 9”99 a Madrid, lo scorso giugno. In quell’occasione Tortu è stato il primo italiano ad aver infranto il muro dei 10 secondi, il terzo europeo con la pelle bianca nella storia dell’atletica. Prima di lui ci erano riusciti il francese Christophe Lemaitre, che nel 2010 corse in 9"98, e l'azero naturalizzato turco Ramil Guliyev sceso a 9"97 nel 2017. Numeri che fanno girare la testa e giustificano la trepidazione per una gara che, negli ultimi anni, non ha regalato grandi gioie al movimento italiano.
La sua storia
Filippo proviene da una famiglia votata all'atletica. Nonno Giacomo nel secondo dopoguerra era riuscito a correre i 100 metri in 10"9. E anche il fratello maggiore Giacomo, con un record di 10"73, ha fatto parte di diverse nazionali a livello giovanili. Papà Salvino - velocista sardo trapiantato in Lombardia e allenatore del figlio - è stato un buon atleta a livello giovanile per poi ritornare alle competizioni da master. Ma ha compreso, fin da subito, che il figlio aveva qualcosa di speciale "Ho capito immediatamente che sarebbe diventato un campione dell'atletica: da bambino non camminava, sprintava. Correva negli allievi, fece i 100 in 10″72 e tornò felice a casa. E io ammetto che ho sognato questo 9.99 da sempre”. Sui suoi social, parecchio attivi, Filippo ha messo in mostra le altre sue passioni: la Juventus, la musica italiana, il cinema e il suo Labrador nero, Ettore. E poi la carriera futura tutta da costruire con gli studi in Economia e Management alla Luiss di Roma.
La carriera
Ai campionati italiani cadetti, nel 2013, Filippo Tortu arriva primo negli 80 metri con il tempo di 9 secondi e 9 centesimi. La stoffa c’è già, l’accelerazione pure. L’anno dopo si laurea campione italiano under 18 dei 200 metri con 21"42. Il primo momento difficile arriva ai giochi olimpici giovanili di Nanchino, in Cina. Tortu, durante le batterie dei 200 metri, s’infortuna all’arrivo. Non è una caduta qualunque: si rompe entrambe le braccia ed è costretto a ritirarsi prima di disputare la finale. Ma è un infortunio che supera in breve tempo. Il 2015, l’ultimo anno con la maglia della Riccardi Milano, è quello della rivincita. Si prende i due titoli italiani nella categoria allievi: 10”33 nei 100 metri, strappando il titolo a Giovanni Grazioli, che lo deteneva dal 1976, e 20.92 nei 200 metri, superando il record di un altro velocista (e lunghista) italiano di belle speranze, poi tartassato dagli infortuni, come Andrew Howe.
Nel 2016 passa sotto l’egida delle Fiamme Gialle. E subito arriva un altro record. Un altro titolo, quello Juniores, che resisteva dal 1982. Il tempo. 10”24, è sempre più vicino al quel muro che tutti i velocisti sognano di infrangere. Dopo l'argento ai Mondiali under 20 in Polonia, nel 2017, arrivano altri primati italiani juniores: sui 60 indoor (6"64) e, ancora una volta, sui 100 metri (10"15). Nello stesso anno conquista anche la medaglia d'oro continentale juniores, a Grosseto. Nel 2017 esordisce anche al Golden Gala di Roma sui 200 metri: il suo tempo (20”34) sfiora il primato di Howe, tutt’ora imbattuto, fermo a 20”28. Nel 2018, infine, il grande exploit. Prima con il tempo di 10.04, siglato sempre al Golden Gala della Capitale. Poi, sulla pista amica di Savona, a maggio, con un leggero ritocco a 10"03. Per finire con l’apoteosi spagnola e l’entrata, di diritto, nella leggenda di questo sport. A soli vent’anni.
Le coordinate per vedere Tortu in televisione
Semifinale e finale si svolgeranno entrambe martedì 7 agosto. Il primo atto è previsto alle 19.30. In caso di qualificazione e passaggio del turno, l’appuntamento è per le 21.50, orario di partenza dell’atto finale dei campionati. Le gare verranno trasmesse sia su Rai Sport che su Eurosport.