L a tessera del tifoso si trasforma in fidelity card, la biglietteria resta aperta fino all'ultimo momento e sugli spalti tornano tamburi e megafoni. L'auspicio, però, è che tornino anche le famiglie. A sette anni dall'introduzione, va in pensione uno strumento odiato dagli ultrà e studiato per contrastare la violenza negli stadi. Il risultato, però, è stato regalare definitivamente le curve al tifo organizzato, in quanto le difficoltà nell'abbonarsi e la necessità di acquistare i biglietti in deciso anticipo avevano allontanato dal pallone chi allo stadio va una volta ogni tanto. Il nuovo regime dovrebbe essere effettivo entro tre anni. O almeno così è stato stabilito dal protocollo firmato in Figc dal ministro dell'Interno Marco Minniti e dal responsabile dello Sport Luca Lotti.
Tavecchio: "Speriamo di meritarcelo come tifosi"
“Siamo convinti che le misure siglate oggi possano far tornare le famiglie negli stadi”, spera il presidente della Figc Carlo Tavecchio, "speriamo di meritarcelo come tifosi”. Minniti, si legge sul Fatto Quotidiano, ha posto l’accento sulla sicurezza e sull’adeguamento degli stadi perché “in una bomboniera i tifosi riescono meglio a sostenere la propria squadra e i giocatori, ed è evidente che indipendentemente da quanto questa sia grande si riesce ad esprimere meglio le proprie qualità professionali e morali”. La Gazzetta dello Sport sottolinea invece il commento di Lotti: "Abbiamo prima rimosso le barriere dallo stadio Olimpico, ora facciamo concretamente un ulteriore passo in avanti per riportare allo stadio le famiglie, le giovani generazioni di appassionati, per sostenere quel senso di inclusione che lo sport favorisce".
Il primo esperimento è Verona-Napoli
"Ora la palla passa ai club", scrive Repubblica, "dovranno creare una fidelity card a pagamento (attenti alle speculazioni) e controllare che i loro tifosi ripettino il codice etico. Se sgarrano, via dagli stadi. Come succede a chi si comporta male in teatro. Come succede nelle Nazioni più evolute. I tifosi saranno più responsabilizzati, niente tregua però ai violenti. Si comincia già con un test il 20 agosto, nella prima di campionato: Verona-Napoli. Partita aperta e biglietti disponibili anche last minute. Ma sempre biglietti nominativi e posti fissi. La curva del Verona è chiusa, la società farà gli abbonamenti solo dalla seconda di campionato. Così gli ultrà veronesi potranno andare in tribuna. E si vedrà subito se tutti condivideranno questo percorso virtuoso". Appare emblematico che sia stato scelto un match tra due squadre le cui tifoserie hanno tra loro rapporti non precisamente idilliaci.
Addio a uno strumento controverso e contestatissimo
Voluta dall'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nell'agosto del 2009, il contrastatissimo strumento di fidelizzazione e di prevenzione del controllo prese servizio nella stagione 2010-2011. Grande come una carta di credito e dotata di microchip e foto del possessore, la tessera del tifoso, adottata dalle società di calcio italiane, viene rilasciata e rinnovata dietro verifiche da parte della Questura al fine di identificare i tifosi di una squadra o della nazionale. In tal modo, sostiene chi l'ha ideata e chi l'ha adottata, si garantisce una maggior sicurezza negli stadi. Secondo quanto previsto dal ministero dell'Interno, infatti, la tessera non può essere rilasciata a chi ha una condanna per reati da stadio (anche con sentenza non definitiva) entro i 5 anni successivi alla sentenza, né tantomeno a coloro che sono sottoposti a Daspo.
La tessera del tifoso è, inoltre, utilizzata per seguire la propria squadra in trasferta ed entrare nei settori dello stadio riservato agli ospiti, ma puo' servire anche per snellire il controllo dei documenti ai varchi, o dalle società per incrementare il merchandising. Per ottenerla bisogna fare domanda alla società calcistica e pagare circa 10 euro, mentre per gli abbonati, in genere, è gratis.
Sin dal suo esordio la tessera del tifoso ha spaccato il mondo del calcio diviso tra chi ritiene che sia l'unico modo per garantire la sicurezza e chi pensa che lo stadio debba essere aperto alle famiglie. Tra i detrattori non ci sono solo gli ultrà, ma anche chi considera lo strumento una limitazione della libertà dei tifosi rispettosi, chiedendo certezza della pena per chi provoca problemi. Di certo c'è una sola cosa: negli ultimi anni gli spalti sono rimasti sempre più vuoti.