AGI - "Dedizione, perseveranza, lavoro e aggiungo entusiasmo, il motore di tutto, quello sì che è un dono di Dio: una persona che rimane entusiasta a prescindere dalle difficoltà che gli presenta una stagione sportiva, o la vita in generale, ha qualcosa in più": Davide Nicola, 51 anni, nuovo allenatore del Cagliari Calcio, si presenta così nel suo primo appuntamento nella sala stampa dell'Unipol Domus, spiegando che il suo arrivo ai rossoblu è il coronamento di "un desiderio latente" che aveva da quando allena. "L'accoglienza è stata fantastica e inaspettata", afferma il tecnico piemontese ex Empoli, Salernitana, Genoa e Udinese, "mi ha dato subito la dimensione di quanto ci sia un senso di appartenenza spiccato, di comunità, di famiglia". Nicola era affiancato dal direttore sportivo Nereo Bonato, che ha definito l'arrivo del tecnico "un passo importante per iniziare un nuovo percorso". "Quando c'è stato da sostituire mister Ranieri, la società ha analizzato diversi profili, che rispecchiassero parametri umani, tecnici, economici e tattici. Davide Nicola è il profilo giusto", ha aggiunto. Ds e allenatore hanno più volte sottolineato l'importanza dell'unità d'intenti e del sostegno dei tifosi.
Il nuovo mister chiarisce subito i suoi propositi: "Lavorare instancabilmente per trovare la giusta sinergia. Entro nella vostra storia in punta di piedi e voglio fortemente contribuire". "Non ho lasciato l'Empoli, ho accettato il Cagliari", precisa il tecnico, arrivato in Sardegna dopo una lunga trattativa con la società di provenienza. "Le società coinvolte sono molto serie e sono state rispettose dei ruoli di ognuno. Credo che questo sia uno dei valori fondamentali. Avere rispetto delle persone, della cultura e del loro modo di fare". Nicola raccoglie l'eredità di Claudio Ranieri è come lui vuole continuare la tradizione delle amichevoli con squadre in giro per la Sardegna. "Ha una storia e una personalità ineguagliabili. Ci siamo sentiti anche nella settimana precedente al fatto che noi ce la facessimo con l'Empoli. Mi ha spinto a venire qui anche il fatto che qui ci sia stato un allenatore come lui che mi è sempre piaciuto nei modi e nei toni in cui si pone. Raccolgo il testimone da un grande".
Ora il mister si concentra sui giocatori e vuole in campo quelli che hanno più "fame" di risultati oltre che qualità, anche a prescindere dall’età. "La priorità è oggi l'inizio degli allenamenti. Ho chiesto alla società di farmi conoscere i giocatori", che Nicola non conosce, "a parte Scuffet che ho allenato a Udine. Non vedo l'ora di capire quali sono le loro qualità. Non mi piace fare proclami inutili, ma m'interessa lavorare. Alcuni ruoli sono rimasti scoperti con la partenza di Dossena e Nandez. Da qui in poi avremo modo e tempo per fare tutte le valutazioni".
"Stiamo lavorando e abbiamo le idee ben chiare", aggiunge Bonato, a proposito della squadra. "Abbiamo una buona base che dobbiamo migliorare. Dobbiamo essere bravi a sbagliare il meno possibile". Per poi precisare, rispondendo alle domande dei giornalisti: "Non c'è nessun giocatore intoccabile o inamovibile".
"Appena finita la valutazione dei giocatori che abbiamo", spiega il mister, "faremo tutto ciò che serve per rendere funzionale l'arrivo dei giocatori già previsti". Anche durante la trattativa con l'Empoli, tecnico e ds sono rimasti sempre in contatto: "Col mister ci siamo detti che era necessario integrare nel breve determinati ruoli per poi prenderci una pausa e valutare ciò che avevamo all'interno per poi prendere all'esterno gli elementi funzionali a completare la rosa".
Mister Nicola punta a una squadra con un rendimento di qualità sia in casa sia in trasferta. "Non mi soffermo mai troppo sul calendario né sull'avversario di turno", dice. "Credo che quando una squadra raggiunge la sua identità deve esser convinta di poter competere a prescindere dal fatto che giochi in casa e dall'avversario".
"In questo momento sono in full immersion. Quest'avventura mi gratifica in modo incredibile", ribadisce il nuovo mister. "La priorità è trovare la nostra identità. A me piace gioco molto aggressivo e dinamico. Non vedo l'ora di trovarmi a lottare per le partite, perché dobbiamo rappresentare un popolo dietro di noi. È questo che mi muove". "Miracoli non ne ho mai fatti. Credo ciecamente in ciò che faccio", aggiunge Nicola. "A me interessa raggiungere obiettivi e rappresentare le persone". "Consolidare e rimanere stabilmente in serie A", è l'obiettivo dichiarare del Cagliari, oltre che quello di "esprimere un certo tipo di gioco in cui la gente possa anche immedesimarsi. C'è da lottare, lo sappiamo. Ma farlo insieme è diverso", sottolinea il mister.
"Non siamo all'anno zero. Cambiamo condottiero", precisa Bonato, "ma il percorso della società continua. La programmazione è iniziata 18 mesi fa". "Nel momento i cui si acquisisce un modo di stare in campo, con determinati principi e una certa mentalità ci sono i presupposti per un certo tipo di prestazione", dice il mister. "Ci sono squadre con più potenzialità, i risultati sono figli di tante situazioni, ma è importante prima creare la mentalità e la voglia di creare un certo tipo di prestazione". Quanto a Marin, il ds spiega che si faranno valutazioni strada facendo. E Viola? "Con lui stiamo parlando. Vedremo se i parametri che ci siamo posti noi e il ragazzo collimano perché possa rimanere qua", aggiunge Bonato.
Il nuovo mister ha speso parole di apprezzamento per l'allenatore della Primavera, Fabio Pisacane, sua vecchia conoscenza: "Ritrovare Fabio è emozionante. Lui ha valori importantissimi. Lo stimo profondamente. Ci sarà modo e tempo per confrontarci e trovarci".