AGI - Il tribunale nazionale antidoping ha squalificato Paul Pogba per 4 anni. È stata quindi accolta la richiesta della procura. Il centrocampista della Juventus, 31 anni, potrebbe quindi chiudere così la carriera. Il 30enne di Lagny-sur-Marne, attraverso il suo entourage, ha dichiarato di voler fare ricorso. Il giocatore è risultato positivo al testosterone nell'agosto del 2023, dopo il match contro l'Udinese. I legali del nazionale francese hanno dichiarato che la sostanza proveniva da un integratore alimentare prescritto da un medico consultato negli Stati Uniti.
Pogba, tornato alla Juventus nel 2022 dopo sei anni al Manchester United, è stato uno dei giocatori chiave dei 'Bleus' che hanno vinto la Coppa del Mondo in Russia nel 2018, segnando anche un gol nella finale contro la Croazia (4-2).
La positività al test antidoping è arrivata mentre cercava di lasciarsi alle spalle una prima difficile stagione alla Juve, in cui aveva collezionato appena 10 presenze anche per via dei problemi extra-campo, tra cui un'indagine su un tentativo di estorsione ai suoi danni. Di fronte a uno stop così lungo, emergono molti dubbi sul prosieguo della sua carriera, dato che la Juventus, con cui è legato fino all'estate del 2026, potrebbe ora rompere il contratto a seguito di questa decisione del tribunale. La squadra di Torino, tuttavia, è probabile che non commenterà la notizia, preferendo aspettare l'ultimo grado di giudizio.
La reazione sui social
"Oggi sono stato informato della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che la sentenza sia errata. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato che tutto quello che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi sia stato tolto". Lo scrive su Instagram Paul Pogba appresa la notizia della squalifica. "Quando sarò libero da restrizioni legali - aggiunge - l'intera storia sarà chiara, ma non ho mai preso consapevolmente o deliberatamente integratori che violano le normative antidoping. Da atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato altri atleti e tifosi di nessuna delle squadre per cui ho giocato o contro. In conseguenza della decisione annunciata, oggi farò ricorso davanti al Tribunale arbitrale per lo sport"