AGI - Ha avuto luogo oggi, nella capitale turca Ankata, la prima udienza del processo penale a carico del presidente della squadra dell'Ankaragucu, Faruk Koca, che ha sferrato un pugno all'arbitro Halil Umit Meler lo scorso 11 dicembre. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. Koca è stato squalificato a vita pochi giorni dopo l'episodio, la società di cui è (stato) presidente punita con una multa di 65 mila euro e 5 giornate a porte chiuse.
I guai non sono però finiti qui, per l'ormai ex presidente della squadra della capitale. Un procedimento penale ha portato all'arresto dello stesso Koca e di altre tre persone, accusate di aver preso a calci l'arbitro mentre questi era in terra e ora il violento presidente rischia una pena che può andare dai 3 anni e 4 mesi ai 10 anni di reclusione.
Koca è stato rinviato a giudizio e poi rilasciato insieme agli altri tre lo scorso 27 dicembre, rimarrà libero in attesa di conoscere l'esito del processo iniziato, una decisione che ha scatenato non poche polemiche.
"Ho detto al giudice che non ho minacciato l'arbitro, mi dispiace aver causato un incidente che ha sollevato un polverone di queste dimensioni. Non ho altro da dire", ha detto Koca al termine dell'udienza di oggi. All'uscita dall'aula l'avvocato dell'arbitro Meler ha dichiarato di aver chiesto a Koca se era stato provocato verbalmente dall'arbitro.
Il manesco presidente avrebbe dichiarato di non aver subito nessun attacco verbale. La prossima udienza è fissata per il 28 febbraio. Koca era entrato in campo al termine del match casalingo disputato dalla propria squadra contro il Rizespor, terminato 1-1 in seguito a un discusso rigore assegnato dall'arbitro in pieno recupero.
Episodio che ha scatenato la follia del presidente dell'Ankaragucu; corso in campo al triplice fischio ha colpito l'arbitro con un forte pugno sotto lo zigomo che ha tumefatto il volto di Meler. Koca dal 2002 al 2011 ha ricoperto la carica di parlamentare nelle liste dell'Akp, partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, all'epoca premier.
Lo stesso Erdogan ha condannato senza mezze misure l'episodio e il partito ha espulso Koca, rimasto iscritto pur non rivestendo cariche da più di dieci anni.