AGI - "Sono orgoglioso del mio ruolo di capodelegazione della Nazionale, ma sarei un folle a pensare di poter trasmettere qualcosa come è riuscito a Gianluca Vialli. Cerco almeno di non farlo rimpiangere troppo, senza pero' scimmiottarlo. Faccio Gigi Buffon con i miei pregi e difetti, le mie profondità e superficialità". Con queste parole, in un'intervista al Corriere della Sera, Gigi Buffon racconta emozioni e sensazioni che gli regala il suo nuovo ruolo, assicurando di non avere rimpianti per il suo ritiro.
"Sono veramente felice di aver smesso. Mi sto dedicando ai tanti interessi ai quali ho dovuto rinunciare per questa vita da calciatore cosi' totalizzante. Ho fatto il corso da direttore sportivo. A gennaio inizio un corso intensivo alla Bocconi in business administration e, finalmente, mi butto in una full immersion di inglese per poter dimenticare il livello scolastico che mi ha sempre tenuto in piedi ma con disagio...".
E in Germania, dove l'Italia difenderà il titolo europeo, servirà anche questo: "Li' vedremo una squadra che è la prima cosa che interessa alla gente e che ci deve rendere orgogliosi".
Slitta il matrimonio con Ilaria D'Amico
Per gli Europei l'ex portiere azzurro cambierà i programmi di matrimonio: "Con Ilaria D'Amico stiamo insieme da 10 anni, siamo molto sereni e felici. Questa è la cosa più importante. Volevamo sposarci nel giugno 2024, ma per via dell'Europeo o slitta o anticipiamo, non abbiamo ancora deciso".
Detto che la coppa che ha alzato con più soddisfazione è quella del "Mondiale 2006. Esserci riuscito mi fa sentire un privilegiato", Buffon torna sull'Europeo, uno dei pochi trofei che manca nella sua bacheca. "In realtà quella coppa l'ho portata sul palco qualche settimana fa per i sorteggi e devo dire che un momento di disagio cosi' forte non l'avevo mai provato. Rappresentavo i ragazzi vittoriosi a Wembley: io non avevo fatto niente, il merito era tutto loro. Mi piace mostrarmi con le cose che ho meritato e guadagnato".
Le scommesse
Capitolo scommesse. Buffon era con Tonali e Zaniolo quando le forze dell'ordine sono arrivate a Coverciano.
"E' un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo Stato incentiva il gioco. Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani...non sta commettendo alcun reato".
"La cosa peggiora quando si parla di ludopatia, anche qui non centrando l'obiettivo: la ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende un milione in un'unica occasione allora è ludopatico - prosegue Buffon al Corriere della Sera -.Possiamo dire che è un cretino, va bene; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa. Non mi piacciono i bacchettoni che giudicano con una superficialità aberrante senza sapere poi realmente quali siano le motivazioni. Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla: quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un'etichetta addosso. Lo trovo profondamente sbagliato".