Spalletti si presenta: "Qui cerco la felicità". Il Napoli? "Gli avvocati lavorano..."
AGI - "Inizia una nuova pagina, scriviamo un nuovo capitolo della storia azzurra che è lunghissima, importante e appassiona milioni di italiani. Un libro inedito che appartiene a ciascuno di noi e con questo capitolo inizia l'era di Spalletti". Con queste parole il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha presentato il nuovo commissario tecnico, Luciano Spalletti, a Coverciano.
"In pochi giorni - sottolinea Gravina - abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante e imprevista, senza precedenti per quanto riguarda alcune modalità. L'abbiamo affrontata con serietà e stile, una delle qualità della nostra attività di comportamento è che abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra e mettere subito il valore della nostra nazionale e passione di tanti italiani al primo posto".
"Non abbiamo voluto anteporre ai nostri valori i nostri individualismi e le nostre prerogative personali. La voglia di reagire e di manifestare un po' di rabbia c'era - aggiunge - ma è sbagliato perché la rabbia poi esaurisce tutta l'esperienza vissuta sul momento. Ma un pizzico di delusione c'è, è inutile discuterla. La nostra è stata una reazione composta" (il riferimento è all’inaspettato addio di Roberto Mancini, trasferitosi in Arabia).
Spalletti: "Qui cerco la felicità"
"Coverciano è l’università del calcio, ci ho passato molto tempo, ma essere qui da ct è un sogno, un’emozione indescrivibile". Queste le prime parole di Luciano Spalletti visibilmente emozionato. Per quanto riguarda la clausola contrattuale con il Napoli, "niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la direzione corretta" assicura. "Ci sono delle cose da mettere a posto dove stanno lavorando gli avvocati e spero si possa arrivare prima possibile alla migliore soluzione per entrambe le parti".
"Il presidente Gravina ha visto in me la determinazione nell'assumere questo incarico - aggiunge - e sono stato felicissimo sin dalla prima telefonata. Per quanto riguarda il Napoli è stata un'esperienza bellissima; Napoli, la squadra e i suoi tifosi sono stati qualcosa di travolgente, più di quello che uno si può aspettare, e naturalmente un ricordo bellissimo".
Nonostante qualche difficoltà che ha attraversato ultimamente la Nazionale, Spalletti sa di partire da una buona base: "Da Mancini eredito una buona nazionale: ha vinto l'Europeo, ha il record di 37 partite imbattute, ha lanciato molti giovani e l'ha fatto in maniera imponente, ha scovato talenti che ci possono essere utili". "Però - sottolinea Spalletti - bisogna cancellare quell'amarezza di due risultati che ci sono successi. Dobbiamo assolutamente prendere le distanze dall'idea di far parte di un calcio minore in questo momento, di un calcio che non appartiene alla nostra storia e andare a cercare di fare un calcio che piaccia a tutti".
Per il nuovo ct è importante "trovare la giusta via di mezzo, quella che poi riesce a prendere più cose e far partecipare più anime rendendo sempre più redditizio il lavoro che fai". "Vogliamo fare un calcio", anticipa Spalletti, "che assomigli a una nazione forte come l'Italia".
Sulle prime convocazioni chiarisce: "Verratti e Jorginho non sono stati convocati, senza minutaggio e' impossibile portarli dentro. Su questo non ci sono deroghe". Per quanto riguarda invece il potenziale regista, spiega Spalletti, "ne ho più di uno ma va messo in un contesto". "Ne abbiamo in squadra", aggiunge il nuovo ct. "Penso a Locatelli e ce ne sono altri come Cristante che ha una fisicità che ti può dare una mano in alcune fasi della partita come Barella nella riconquista del pallone".