AGI - "Speriamo di aver cominciato una nuova era, e il prossimo anno, e il prossimo anno ancora, ma adesso noi dobbiamo vincere la Champions League, e ci proveremo se gli arbitri non ci fermeranno". Sono le parole pronunciate dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervistato a caldo dal canale americano Cbs-Paramount+, che trasmette il campionato di Serie A negli Stati Uniti, dopo la conquista dello scudetto da parte del club azzurro.
"Quando presi il Napoli nel 2004, salvandolo dalla bancarotta, promisi che saremmo andati in Europa entro dieci anni e ci andammo prima. Poi dissi che avremmo vinto lo scudetto entro dieci anni e anche questa volta ci siamo riusciti prima". De Laurentis è poi tornato sulla cavalcata da presidente, da quando rilevò il club a oggi. E sul momento in cui rilevò il club ricorda: "Fu molto divertente perché ero a Los Angeles, stavo facendo un film con Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie e andai quindici giorni a Capri per fare una vacanza e scoprii che il Napoli era in bancarotta".
"Cosi' - ha aggiunto - misi sul tavolo 37 milioni di euro e comprai solo il nome perché quando chiesi chi fossero i giocatori, mi dissero 'signor De Laurentiis, non ci sono giocatori', e quando chiesi delle strutture, mi dissero 'signor De Laurentiis, non ci sono strutture'". E allora, scherza De Laurentiis, ricordando l'episodio, "chiesi cosa avessi comprato per 37 milioni e mi sentii dire, 'lei ha comprato un grazie', ah risposi, 'e una squadra di terza divisione', mi dissero, ah, ripetei".
De Laurentiis ha poi definito il tutto come "l'esperienza più fantastica di ogni film che abbia fatto" e, rispondendo alla domanda di uno dei commentatori in studio, Marco Messina, se quelli fossero stati i 37 milioni meglio spesi della sua carriera, il presidente ha risposto: "Sì, sì, hai ragione".
I conduttori della tv americana gli hanno chiesto quali fossero le sue aspettative, un anno fa, dopo la partenza di Mertens, Fabian Ruiz, Insigne, Koulibaly. "A fine maggio - ha risposto - alcuni giornalisti mi dissero 'tu hai praticamente venduto tutti i giocatori, cosa farai il prossimo anno? E io dissi, 'vinciamo di sicuro lo scudetto' e loro si misero a ridere". Il presidente ha poi indicato qual è stata la chiave del successo: il ricambio di giocatori senza più entusiasmo e la costruzione di un gruppo.
"L'anno scorso - ha spiegato - avevamo visto giocatori un po' svuotati, non avevano più entusiasmo. Così avevo bisogno di gente nuova. Non avevo bisogno di fare una squadra comprando quel giocatore, quello e quello ancora, io volevo che venisse creato un gruppo. Perché una squadra deve essere formata da un gruppo di undici giocatori più altri undici e avere tutti allo stesso livello, compresi i sostituti".
L'ultima battuta è ancora sulla Champions. In studio gli hanno chiesto cosa prevede per il futuro del Napoli, e lui ha ribadito il suo sogno: "Se la Uefa non ci fermerà, come ha fatto l'arbitro nelle due partite (con il Milan ai quarti di finale, ndr), probabilmente il prossimo anno vinceremo la Champions League".