AGI - I funerali di Gianluca Vialli si svolgeranno lunedì 9 gennaio in forma privata a Londra, la città dove l'ex calciatore è morto a 58 anni e dove viveva con la famiglia. E nello stesso giorno, a Cremona, dove Vialli è nato, sarà lutto cittadino con le bandiere del palazzo comunale a mezz'asta.
"Speravo in un miracolo. Con Gianluca ho vissuto quasi tutta la vita assieme, il nostro è stato un legame stretto, un legame che possono avere due fratelli", ha rivelato il ct azzurro Roberto Mancini, in una intervista prodotta e diffusa dalla Federcalcio.
Gli ex gemelli del gol si sono visti per l'ultima volta il 29 dicembre nella stanza della clinica londinese dove Vialli era ricoverato: "Speravo che accadesse qualcosa, speravo in un miracolo sinceramente, ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, era di buon umore come al solito, e mi ha fatto piacere vederlo di buon umore in quel momento", ha affermato Mancini, il cui rapporto con Gianluca "è sempre stato di grande rispetto, affetto, amore, amicizia. Lui era un ragazzo gioioso, sempre allegro, pochissime volte l'ho visto arrabbiato. Credo che a lui farebbe piacere essere ricordato per quello che realmente e': oltre ad essere stato un grande calciatore, un grande professionista, con un carisma straordinario per tutti noi, poi era un ragazzo allegro, cui piaceva la vita".
L’Italia del calcio piange Gianluca Vialli. Gravina: “Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”https://t.co/N3fDIf5YL1 pic.twitter.com/ybzEviQE7X
— FIGC (@FIGC) January 6, 2023
Sabato sera alle 21.20 andrà in onda su Rai 2, in prima visione assoluta, "La bella stagione", il documentario che racconta l'incredibile cavalcata della Sampdoria di Vialli e Mancini verso lo scudetto del 1991, attraverso le voci dei giocatori e membri dello staff che hanno vissuto sulla loro pelle le bellissime stagioni dei primi anni Novanta, e quelle dei giornalisti che ne hanno scritto e parlato.
"È un film - ha spiegato il ct - che riguarda l'anno dello scudetto e quindi ci sono delle cose calcistiche, però è stato fatto soprattutto per far vedere quanto sia importante l'amicizia tra persone che lavorano nello stesso gruppo e dove si può arrivare quando c'è questa coesione. Credo sia molto importante per questo, ci sarà da piangere, lo abbiamo già fatto un po' di tempo fa, ma il film è molto bello, da vedere, ci sono dei ricordi molto belli".
Dopo quello di Mancini, ecco il ricordo dolce di Giuseppe Dossena, altro ex compagno di Vialli: "È stato molto facile volergli bene, perché lui era un mostro di empatia, aveva garbo. Era uno di quelli con cui potevi farci una crociera, non ti saresti mai stancato".