AGI - "In quindici anni ricordo solo una situazione così brutta, Calciopoli, ma li tutto il mondo ci tirava contro, qui invece ce la siamo creata noi". Le parole sono dell'ex dirigente della Juventus Stefano Bertola, in uno stralcio delle intercettazioni acquisite dalla Procura di Torino, che indaga sui bilanci e sulle plusvalenze del club bianconero.
Oltre a quella di Bertola, che era a capo dell'area business, i magistrati stanno analizzando altre frasi, fra cui quelle del direttore finanziario Stefano Cerrato, che a proposito di uno scambio tra calciatori della Juventus e dell'Olympique Marsiglia, si lascia scappare: "Tanto la Consob la supercazzoliamo".
Le parole del Gip
"Non si ritengono sussistenti concrete ed attuali esigenze cautelari per poter emettere le misure coercitive e interdittive richieste dalla pubblica accusa". È quanto scriveva lo scorso ottobre il giudice per le indagini preliminari di Torino, Ludovico Morello, respingendo di fatto le richieste della Procura di applicare misure interdittive nei confronti dei vertici della Juventus, indagati per irregolarità nei bilanci societari e per plusvalenze anomale.
In quell'occasione, nel motivare la sua decisione, il gip spiegava che "tutti gli indagati sono soggetti completamente incensurati e perfettamente inseriti nel tessuto economico e sociale (nazionale ed internazionale); la società nei cui confronti sono mosse le contestazioni è una della più importati in ambito calcistico nazionale ed internazionale, quotata in borsa e, quindi, ragionevolmente molto attenta e sensibile alle conseguenze di eventuali indagini a suo carico, anche solo per ragioni di opportunita' e di presenza sul mercato azionario". E ancora, per il giudice è "decisamente improbabile che gli indagati e l'ente reiterino condotte analoghe".
Riguardo alla contabilizzazione delle plusvalenze, il giudice spiega che quella della Juventus "è una modalità contabile adottata dalla costante prassi internazionale dell'industria del calcio, laddove i medesimi criteri sono adottati da tutte le società calcistiche, sia nazionali che europee".
Indaga anche l'Uefa
Anche la Uefa si muove nei confronti della Juventus. "La Prima Camera dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA (CFCB) ha aperto oggi un'indagine formale sulla Juventus per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario - si legge in una nota -. L'indagine si concentrerà sulle presunte violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito del procedimento condotto dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) e dalla Procura di Torino".
Il messaggio di Del Piero
In mezzo alla tempesta, per i tifosi juventini, è arrivato anche un primo raggio di sole. Ha preso posizione, sui social, lo storico e capitano bianconero, Alex Del Piero. "La Juventus è una parte della mia vita e nemmeno piccola. Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Come tutti i tifosi, seguo questa vicenda con grande attenzione e trasporto". Del Piero ha spiegato come non farà altre dichiarazioni sulle voci circolate che tra l'altro lo vedono possibile vicepresidente nel nuovo corso bianconero.
L'ex numero 10 e capitano della Juve, in Qatar come "legend" del calcio mondiale per i Mondiali 2022 spiega: "Anche per il mio lavoro e il mio ruolo pubblico, in situazioni come queste inevitabilmente mi vengono chiesti commenti e altrettanto inevitabilmente si scrive e si dice tanto. Questo però è un momento delicato per il club e adesso l'unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase cosi' complessa".
"È un compito di grande responsabilità che merita tutto il nostro supporto, è il momento di essere ancora più juventini", ha aggiunto Del Piero, "per questo credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezioni, che magari possono poi tramutarsi in speculazioni. Così faccio oggi e così farò per i prossimi giorni".