AGI - Archiviata la parentesi nazionali, torna la Serie A e un tour de force per le squadre italiane impegnate in campionato e nelle varie competizioni europee che terminerà solo il 13 novembre, ultimo appuntamento prima della pausa per i mondiali in Qatar (senza l'Italia).
Quali sono le impressioni di questo primo round stagionale e soprattutto, è già possibile delineare un favorito per lo scudetto? L'AGI lo ha chiesto a Sebino Nela, ex giocatore e oggi commentatore sportivo per la Rai: “Io per abitudine mi faccio un quadro ben preciso intorno alla decima/dodicesima giornata, su quello che è il valore delle squadre, anche se l’anno scorso, alla seconda di campionato, durante la trasmissione 'La domenica sportiva', azzeccai il pronostico, prevedendo lo scudetto del Milan”, racconta.
Quest’anno però, è più difficile fare previsioni: “Sarà una stagione molto complicata, anche per l’interruzione per i mondiali. Questa prima classifica ci dice che in tante possono fare bene. Per ora tutte le squadre hanno avuto problemi, specialmente a causa degli infortuni, per cui è difficile dare un giudizio ora con tutte queste problematiche”.
L’ex difensore della Roma campione d'Italia 1982-83 mette in luce una criticità ricorrente tra i club di Serie A: sono ben 62 gli indisponibili per infortunio, perché così tanti? “Spesso è casualità - osserva - negli ultimi anni le preparazioni sono cambiate, abbiamo a che fare con ritmi molto stressanti tra nazionali e competizioni europee. Sicuramente quest’anno ha inciso una partenza molto 'sprint', anche in vista del mondiale in Qatar di novembre e dicembre” in cui Nela sarà impegnato come commentatore.
L'ex difensore spiega poi dove, a suo giudizio, si potrebbe intervenire per arginare il problema: “Per gli infortuni muscolari bisognerebbe approfondire - dice all'AGI - probabilmente si potrebbe anche ridurre il sovraccarico di gare disputate, ma in questo la Uefa non aiuta perché invece di diminuire il numero di partite, sceglie di aumentarle, come in Champions in cui si pensa di coinvolgere un numero maggiore di partecipanti al torneo. Non sembra esserci molta volontà a venire incontro a questo tipo di esigenze”.
Ad affrontare diverse assenze, dovrà pensarci l’Inter di Inzaghi, in scena stasera a San Siro contro la Roma, costretto a rinunciare a due importanti pedine della rosa, Brozovic e Lukaku. “Già il centrocampo non stava andando bene… fa un po’ strano vedere Barella e Brozovic giocare partite insufficienti, da 5 in pagella”, commenta l’ex terzino di Rapallo, oggi 61enne.
“Credo che sabato saranno i due attacchi a fare la differenza”, la sua previsione. Secondo Nela il big match dell’ottava giornata a Milano “potrebbe essere una partita di svolta per la Roma e per l'Inter: entrambe arrivano da due momenti sottotono, non stanno facendo benissimo, hanno qualche problema di troppo, infortuni e risultati non soddisfacenti”.
Dopo le due sconfitte rimediate rispettivamente contro Udinese e Atalanta, nerazzurri e giallorossi hanno segnato ben 9 e 8 gol in meno rispetto alle prime sette partite dello scorso campionato. “Dzeko sarà il grande ex del match. Sarà una partita aperta, dipende da come Mourinho vuole giocarsi questa gara perché con Abraham, Zaniolo, Pellegrini e Dybala è una squadra molto offensiva”, osserva.
Nonostante i precedenti dicano che la Roma sia l’avversario contro cui l’Inter ha vinto più match in Serie A, Nela non si sbilancia su un possibile risultato: “Non saprei dare una favorita, bisogna capire come si metterà la gara, come gestiranno gli eventuali svantaggi e quindi valutare la squadra non solo sull’aspetto tattico ma anche psicologico”.
Da ex difensore della Roma, Nela sceglie proprio tra i giallorossi il suo beniamino del reparto difensivo della Serie A: “Tra tutti, scelgo Smalling. È dall’anno scorso che sta sfornando prestazioni di altissimo livello, partita dopo partita”.
Lo 'Special One' Mourinho, causa squalifica, non sarà in panchina, e si ritroverà ad osservare i suoi ragazzi e ad ascoltare i cori interisti in suo onore, dai tifosi che in fondo non lo hanno mai dimenticato. Inzaghi invece ci sarà, e avrà il dovere di farli ricredere sul suo lavoro fino a questo momento.
Un compito a cui dovrà provvedere anche mister Allegri, in campo contro il Bologna, dopo il flop in Europa e in Serie A contro in Monza. Chi tra l’allenatore piacentino e quello livornese in questo momento potrebbe essere più a rischio esonero? “Non credo che i due club stiano pensando a rivoluzioni in panchina - risponde Nela - darei ancora fiducia a entrambi. Se poi i risultati alla lunga non arrivano, a quel punto sarà giusto intervenire”.
“La Juve è quella che ci sorprende un po’ di più - prosegue - ma vanno tenuti da conto vari aspetti: partenze, cessioni, infortuni, nuovi arrivi. Inoltre dipende anche da quali sono gli obbiettivi delle due squadre, ma la stagione è lunga". Un campionato che secondo Sebino, "potrebbe cambiare volto dopo i mondiali".
Diverso, invece, è l’umore di Pioli e Spalletti, anche se proprio all’ultima giornata prima della sosta, sono stati i partenopei ad avere la meglio sui Campioni d’Italia in carica. Chi sta meglio tra i due? L‘ex terzino, che chiuse la sua carriera nel 1994 nel Napoli (prima dell'epilogo nel Civitavecchia), si sbilancia: “Quest’anno il Milan ha ricominciato come se il campionato non si fosse mai fermato, mi dà la sensazione che anche quest’anno possa ripetere il successo, a patto che non manchino spesso i giocatori migliori, come Leao. Il Milan è forte a livello tecnico, tattico, fisico”.
Allo stesso tempo riconosce grandi meriti agli azzurri partenopei: “Chi ci sta sorprendendo parecchio è il Napoli. Si pensava che dopo la partenza di Koulibaly la squadra ne avrebbe risentito, invece ha dimostrato il contrario - spiega - avevo visto Kvaratskhelia giocare a maggio e l’ho notato subito. Kim come difensore centrale sta facendo bene. Spalletti lo conosciamo e su di lui c’erano meno dubbi. Poi Simeone e Raspadori ottimi rinforzi”, conclude.
Sebino Nela, che dal 1978 al 1981 giocò in Serie B nel Genoa, ha un'opinione netta sulle squadre che sono arrivate nel massimo campionato dalla serie cadetta: “Mi dà fastidio che le neopromosse abbiano la presunzione di riuscire a fare bene facilmente anche in Serie A. Si sa che vince il campionato chi prende meno gol, quindi ci vorrebbe più attenzione al reparto difensivo, ma spesso non succede”.
Infine, uno sguardo alla Serie B, dove questa stagione milita il Genoa, la prima squadra di Sebino Nela: “Ci sono piazze importanti che meritano di tornare in serie A. Parlo del Palermo, del Parma, del Cagliari e naturalmente del Grifone. Sono cresciuto con quella maglia, spero che torni in A, per tradizione, per lo stadio, per la città”, conclude.