AGI - Michel Platini e Sepp Blatter sono stati assolti in Svizzera dalle accuse di frode che nel 2015 avevano minato l'ascesa dell'ex attaccante francese dalla guida dell'Uefa a quella della Fifa.
Il tribunale federale di Bellinzona non ha accolto la ricostruzione del pubblico ministero che aveva chiesto per entrambi un anno e otto mesi con la condizionale in relazione ai due milioni di franchi svizzeri versati nel 2011 dalla Fifa a Platini, ufficialmente per il lavoro di consulente svolto tra il 1998 e il 2002.
L'assoluzione potrebbe addensare nuove nubi su Gianni Infantino, l'ex collaboratore di Platini all'Uefa approdato nel 2016 alla presidenza della Fifa grazie ai guai giudiziari di Le Roi, visto che al processo è stato indicato come il possibile regista di un complotto ai danni dei due imputati.
"Ho vinto una prima partita ma la lotta all'ingiustizia continua", ha commentato minaccioso in una nota il 67enne ex fantasista della Juventus, dicendosi felice che "giustizia sia stata fatta dopo sette anni di bugie e manipolazioni".
"Passare dall'essere una leggenda del calcio mondiale a un diavolo è molto difficile, soprattutto quando lo si fa in modo totalmente ingiusto", ha sottolineato, "ci sono colpevoli che non sono comparsi in questo primo processo ma sappiano che ci ritroveremo, andrò fino in fondo nella ricerca della verità". Una chiara allusione ai sospetti di una 'manina' dietro l'inchiesta.
È emerso infatti che Rinaldo Arnold, un avvocato elvetico ex compagno di scuola dell'attuale presidente della Fifa, nel luglio 2015 organizzò e presenziò ad almeno tre incontri tra Infantino e il capo della procura federale, Michael Lauber, nel frattempo dimessosi dall'incarico proprio per aver negato che quegli incontri fossero avvenuti.
Secondo la difesa di Platini, sarebbe stato Infantino a sollecitare l'indagine su Blatter e l'ex juventino. Per ora la Fifa si è limitata a "prendere atto del verdetto" e ha fatto sapere che "attenderà le motivazioni prima di commentare ulteriormente".
Soddisfatto Blatter che ha ottenuto anche il rimborso delle spese legali sostenute e 20mila franchi per il danno morale: "Non parlo della Fifa, non parlo di corruzione, parlo di me. Non ho fatto niente di male. Sono pulito con la mia coscienza, sono pulito nel mio spirito", ha commentato l'86enne dirigente che per 17 anni ha governato il calcio mondiale.
L'ex capitano e ct della Francia ha ottenuto un indennizzo di 142mila franchi svizzeri ma ha rinunciato ai danni morali, oltre allo scongelamento dei soldi della consulenza. Alla fine i giudici hanno creduto a Platini e Blatter che avevano difeso la congruità delle somme pagate per le consulenze all'ex presidente dell'Uefa assicurando che erano il frutto di un accordo verbale per le attività di consulente Fifa tra il 1998 e il 2002, già in parte retribuite.
Per l'accusa, invece, era stata una frode alla Fifa in cui c'era stata appropriazione indebita e la contraffazione di un documento. Il pm aveva adombrato che fosse il possibile compenso per il sostegno di Platini al quarto mandato del dirigente elvetico alla guida della Fifa.
L'indagine penale contro Blatter era iniziata nel 2015 con una serie di perquisizioni e l'arresto di funzionari della Fifa accusati di corruzione. Da lì le dimissioni del presidente della Fifa e la bufera giudiziaria che aveva coinvolto il numero uno dell'Uefa.