AGI - La storica promozione del Monza in serie A non segna solo il punto più alto dei 110 di storia del club brianzolo, è anche la fine di quella che sembrava una maledizione. "Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in Serie A", diceva Renato Pozzetto nel film "Agenzia Riccardo Finzi praticamente detective" del 1979. Una battuta che alludeva allo spareggio per la massima serie perso quell'anno dai biancorossi contro il Pescara, quando per il terzo anno di fila il Monza vide evaporare il sogno promozione sul filo di lana.
Nella stagione 1978/1979 a due giornate dalla fine al Monza di Alfredo Magni sarebbe bastato un pareggio in casa con il Lecce già salvo per salire in Serie A e invece perse sbagliando il rigore del possibile pari con Massimo Silva che alla fine di quel campionato se ne sarebbe andato proprio al Pescara, vincitore del successivo spareggio.
Nei due anni precedenti il Monza aveva chiuso al quinto e poi al quarto posto e l'anno successivo sarebbe finito di nuovo quarto, sempre sfiorando il paradiso. Nella squadra brianzola in quegli anni giocavano Ardemagni, Sanseverino, Buriani, Tosetto, Monelli e Massaro eppure nella sfida decisiva di Bologna i biancorossi si arresero quasi senza giocare agli abruzzesi, accompagnati da 35mila tifosi al seguito.
Il Monza fu fondato il primo settembre del 1912: il grande salto arrivò con la promozione in B nel 1951 con il modulo a M di Annibale Frossi che poi sarebbe stato adottato dagli ungheresi. Negli anni '60 transitarono grandi allenatori come Nils Liedholm e Gigi Radice ma all'apice della fine degli anni '70 fece da contraltare la retrocessione in C nel 1981.
Nel 1986 arriva una nuova retrocessione e nel 1988 il ritorno in B con l'ultima partita giocata al vecchio stadio Sada prima dell'inaugurazione del Brianteo. Sono gli anni della presidenza di Valentino Giambelli, costruttore edile ed ex giocatore del Monza, con Pierluigi Frosio in panchina.
Dopo qualche altro saliscendi tra B e C, arrivarono i fallimenti del 2004 e del 2015 che costrinsero i brianzoli a ripartire dalla D. Nel 2018, però, nella città di 122 mila abitanti si ricostituisce il tandem che ha fatto grande il Milan: Silvio Berlusconi acquista il club e ne affida la gestione a Adriano Galliani. Nel 2020 arriva la promozione in B e due anni dopo il sogno della A finalmente si avvera in una caldissima serata pisana.
La gioia del sindaco
"Abbiamo festeggiato a casa del presidente Berlusconi fino alle 6 di questa mattina, con tutta la squadra. Del resto erano solo 110 anni che aspettavamo questo momento". Lo dice all'AGI il sindaco di Monza, Dario Allevi, che ieri era allo stadio di Pisa per assistere alla partita che ha promosso in serie A la squadra della sua città.
In tribuna c'erano anche il patron del Monza, Silvio Berlusconi, con la compagna Marta Fascina, e l'amministratore delegato Adriano Galliani. "È stata la più grande emozione sportiva della mia vita - aggiunge il sindaco Allevi - Anche perché durante la partita ci sono stati tanti colpi di scena, con momenti di disperazione e di esaltazione. Uno sceneggiatore non avrebbe potuto farci vivere un'esperienza più avvincente".
Il sindaco Allevi ringrazia i giocatori e l'allenatore: "Mister Stroppa ha realizzato qualcosa di grandissimo, anche perché, ovviamente, aveva tante pressioni". Descrive il Cavaliere come "felicissimo": "È entusiasta in tutto quello che fa e già stanotte pensava ai progetti futuri. Lui e Galliani sapranno prepararsi alla serie A in modo importante. Del resto quando hanno comprato il Monza quattro anni fa avevano detto che l'obiettivo era di portare la squadra in serie A in quattro anni e hanno mantenuto la promessa".
Dopo Villa Gernetto, i festeggiamenti continueranno in città. "Martedì pomeriggio - conclude il sindaco di Monza - un pullman con i giocatori girerà per le strade e poi ci sarà la festa allo stadio".