AGI - "L'unica cosa da dire adesso è grazie, grazie ad una città che mi ha dato tanto, forse tutto. Sono nato, cresciuto e maturato qui insieme a voi. Abbiamo gioito e sofferto, a volte anche litigato ma sempre insieme. Come una grande famiglia. Mi sono sentito accolto, amato dalla gente della mia terra. Stare a Napoli non è stata solo una meravigliosa esperienza ma anche una grossa responsabilità che ho accettato con amore e fierezza da sempre".
Inizia cosi' il discorso di Lorenzo Insigne nell'ultima partita allo stadio Maradona con la maglia del Napoli. Una partita - quella col Genoa - che rappresenta la fine un'era. "Ogni addio, anche se frutto di una scelta - ha aggiunto Insigne nel suo discorso davanti a 50 mila tifosi - lascia l'amaro in bocca, ma questo un po' di più. Lasciare Napoli significherà lasciare casa con la consapevolezza che mi mancherà, che mi mancherete sempre. In questi dieci anni abbiamo collezionato momenti indimenticabili che ricorderò con grande emozione e che porterò nel bagaglio lavorativo e personale".
"Ho sempre dato tutto ciò che avevo, ma la vera partita, la più importante, quella senza risultato, sconfitta o vincitori l'abbiamo giocata insieme - prosegue l'attaccante -grazie a voi, a tutti i tifosi del Napoli nel mondo, ai miei compagni di squadra che hanno reso tutto più semplice, rivelandosi anche grandi amici sui quali poter contare. Grazie all'intero staff, al mister che hanno avuto cura di me dal primo giorno e alla società che ha reso possibile tutto questo. Un grazie speciale a chi ha sempre creduto in me, alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei figli. Grazie cuore e forza Napoli, sempre".
Insigne, che alla scadenza del suo contratto il 30 giugno diventerà un nuovo giocatore del Toronto FC nella Mls, è stato accolto da tutti i suoi compagni di squadra, con Mertens e Koulibaly che gli hanno anche consegnato dei premi speciali: una maglia celebrativa col numero 24 e un tablet sul quale potrà rivedere tutti i più importanti momenti vissuti nel Napoli. "La tua maglia più di tutte pesava perché era di chi veramente l'amava - recita uno striscione della Curva B -. Tu l'hai indossata con estro, orgoglio e dignità del fiero figlio di questa città".