AGI - “La Roma dev’essere più aggressiva e attenta alle ripartenze. Il Leicester è una squadra rapida e camaleontica, ma è nelle sue corde, può batterlo”: è questo il pensiero di Riccardo Gentile, il telecronista di Sky che commenterà per Diretta gol la semifinale di Conference League in programma giovedì alle 21.
“Un pronostico? È difficile, è un 50 e 50, forse la Roma ha qualcosa in più rispetto al Leicester perché ha la fortuna di giocarsela davanti al suo pubblico”, osserva il telecronista in riferimento ai tifosi giallorossi che in questi giorni non parlano d’altro: “È un bel segnale per il calcio italiano, che ha bisogno di passione e dei suoi tifosi, è bello sentire che il periodo Covid abbia lasciato la voglia di tornare allo stadio e di passare una serata insieme”.
"La Roma ultimamente ha rappresentato molto bene il calcio italiano in Europa", ha sottolineato, "è arrivata a questa semifinale sfruttando la sua superiorità sia nel girone che nelle partite a eliminazione diretta, con avversari alla portata, tra cui il Bodo, che si è poi 'ridimensionato' nella gara di ritorno dei quarti di finale”.
La partita di andata giovedì scorso al King Power Stadium di Leicester è terminata con un pareggio in rimonta degli inglesi, dopo il vantaggio di Pellegrini nel primo tempo. “Con il Leicester si è alzata l’asticella", ha osservato il giornalista sportivo che per Sky segue partite nazionali e internazionali, "la Roma è stata poco aggressiva nei momenti decisivi, quando poteva affondare e chiudere quasi totalmente la qualificazione". "Ha avuto la possibilità di raddoppiare ma non ci è riuscita”, commenta il 44enne giornalista romano, "il pareggio è stato un risultato giusto. Ora la qualificazione è in bilico ed equilibrata”.
“Mi piacerebbe che domani i tifosi giocassero la partita con noi. Si può andare allo stadio come spettatori, e si può andare allo stadio per giocare la partita.
— AS Roma (@OfficialASRoma) May 4, 2022
Non venite allo stadio a guardare la partita. Venite allo stadio per giocarla”.
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La Roma dovrà rinunciare a Mkhitaryan per infortunio al flessore rimediato proprio nella gara di andata: “E’ un’assenza pesante, lui è di un’altra categoria, è riuscito a essere incisivo perché ha una qualità di pensiero e nei piedi che va oltre, anche in fase di costruzione e nel servire gli attaccanti”. Al posto del trequartista armeno, ci sarà Sergio Oliveira, subentrato nella ripresa della gara di andata, accanto a Cristante: “Oliveira da gennaio a volte ha dato risposte contraddittorie, in altre occasioni è stato piuttosto efficace e incisivo. Ha vantaggio di aver già giocato partite cosi importanti con la maglia del Porto, quindi può ovviare alle sue mancanze di tenuta fisica e di rapidità”.
Secondo Riccardo Gentile sarà una partita ricca di insidie “del Leicester bisogna temere alcuni giocatori che possono ribaltare l’azione, ad esempio mi è piaciuto molto Barnes subentrato nel secondo tempo nella precedente gara". "Maddison è un giocatore di talento anche se non è in forma; meglio Iheanacho, piuttosto di Vardy, non ancora al 100%", aggiunge.
Quali i rischi maggiori sulla strada della finale di Tirana del 25 maggio? "La Roma deve evitare di prendere ripartenze perché Leicester è una squadra rapida, che sa giocare in vari modi perché Rodgers ha saputo alternare moduli di gioco e atteggiamenti, è una squadra camaleontica". Come ricorda il giornalista di Sky, “la finale europea sarebbe un grande evento anche per Mourinho alla sua prima stagione, e porterebbe la Roma dove manca dal 91’, ultima finale europea in Coppa Uefa vinta dall’Inter. Ma il Leicester è nelle sue corde, c’è possibilità di batterlo”.
"Mourinho ha sicuramente portato una fase difensiva migliore e i numeri lo testimoniano, la capacità di tenere porta inviolata", spiega il telecronista, "sicuramente quella di Fonseca era una Roma più bella di quella che ci ha fatto vedere Mourinho, era più spettacolare, creava tante occasioni da gol, ma non impermeabile in difesa".
“Mourinho alla Roma ha cambiato parecchio la mentalità, che prima non aveva", sottolinea Gentile, "se la Roma andava in svantaggio, non reagiva nel modo giusto, si scoraggiava troppo facilmente o bastava commettere un errore per pensare di aver compromesso la partita. In questa stagione la squadra ha carattere, può riacciuffare le partite alla fine, ha caparbietà, capacità di crederci fino all’ultimo, ed è merito dell’allenatore dato che molti sono gli stessi giocatori dell’anno scorso. Forse Mou ci ha messo più tempo a trovare una quadra, delle certezze reali, ma poi le ha trovate, e sono importanti per la prossima stagione".
"Ovviamente c’è qualcosa che manca perché parliamo di un quinto posto in Serie A, però sembra che il lavoro di ricostruzione che era nella mente di Mourinho sia al punto giusto", è l'analisi del telecronista Sky. E quale migliore occasione per dimostrarlo? “Questo potrebbe essere uno stimolo per migliorarsi ulteriormente, ripartendo proprio da quel trofeo che Mourinho può sperare di sollevare”