AGI - "Un Genoa combattente contro una Samp molto unita e compatta": questi gli aggettivi scelti dal doppio ex Dario Marcolin per presentare in un'intervista all'AGI il derby della Lanterna numero 78 in serie A che andrà in scena sabato 30 aprile alle 18 al Ferraris. Una sfida sul baratro della zona retrocessione che, per la prima volta dopo due anni di pandemia, vedrà 30 mila spettatori gremire gli spalti.
Spareggio salvezza
"Il Genoa combatte, corre, ha qualcosa in più, anche alla luce della vittoria in casa contro il Cagliari", spiega il 50enne ex centrocampista oggi commentatore tecnico a Dazn che ha militato in entrambi i club genovesi. "La Samp è unita, compattata, ha cambiato il modulo di gioco, ha giocato col 4-3-3 compattandosi col 4-5-1 quando difendeva, ha una capacità di fare gruppo importante", aggiunge. Stavolta in palio non c'è solo la supremazia cittadina ma la necessità di fare punti salvezza che potrebbero anche servire per condannare alla retrocessione i rivali di sempre: “Per il Genoa sarà determinante, ha un risultato su tre, se vince può ancora farcela; la Samp ne ha due su tre, il pari e la vittoria”.
Il fattore allenatori
I blucerchiati cercheranno di evitare la quarta sconfitta consecutiva in casa e di strappare altri 3 punti ai cugini rossoblù, come nella gara di andata vinta 3-1 dai doriani. Da quel giorno, entrambe le squadre hanno sostituito il loro allenatore. Al Genoa, si sono dati il cambio due giovani alla loro prima esperienza in Serie A: "Tra Blessin e Sheva? Meglio Blessin", sceglie l’ex calciatore di Lazio e Napoli. "Sheva aveva concetti di gioco importanti ma più per una grande squadra che per una che si vuole e si deve salvare. Blessin invece ha cambiato la mentalità della squadra, ha fatto delle scelte nette, ha messo da parte alcuni giocatori importanti, schierando in campo molti giovani", spiega. "Se fossi Blessin direi 'ragazzi il pari non ci serve, dobbiamo giocare solo per vincere, quindi andiamo ad aggredire gli avversari'".
La Samp ha richiamato Marco Giampaolo, che questa volta però sembra non riuscire a replicare i successi del suo passato doriano: “I cavalli di ritorno fanno sempre un po’ fatica", annota Marcolin, "lui ha provato a cambiare i moduli, ma i numeri sono stati difficili, non è riuscito a dare quell’impatto che ci si aspettava. La situazione societaria non ha aiutato".
Le vicissitudini societarie
Sulla stagione negativa della genovesi hanno pesato anche le vicissitudini societarie: "Il Genoa è stato venduto, all’inizio non c’era chiarezza, non c’erano risultati e non hanno fatto mercato”, ricorda Marcolin. Ai blucerchiati con l'arresto e le dimissioni del patron Ferrero a dicembre "è caduto un macigno addosso, i giocatori sono delle spugne, hanno assorbito quello che è stato il difetto della società e del loro presidente". Per il commentatore di Dazn "quando ci si trova in queste situazioni è difficile venirne fuori. Anche il cambio allenatore, i risultati che non arrivano, insomma tanti fattori. Il Genoa è forse più abituato, la Samp ha cercato di uscirne in campo ma non ci è riuscita", almeno finora. Marcolin aggiunge che la squadra di Giampaolo "sembra avere calendario peggiore" perché dovrà affrontare Lazio, Fiorentina e Inter nelle ultime tre.
Lotta scudetto
"Come ci insegna Bologna–Inter, appena provi a fare le tabelle, sbagli", afferma Marcolin, "è stato il Bologna lo spartiacque per lo scudetto, pareggiando col Milan e vincendo con l'Inter". Ora a suo avviso "il Milan deve vincere tre partite e una può anche pareggiarla. L’Inter invece deve abbassare la testa e non guardare più i cugini, deve pensare solo a fare le quattro vittorie di fila”. Insomma tutto può ancora succedere.