AGI - Una storica svolta per il calcio femminile arriva dagli Stati Uniti deve la Federcalcio Usff ha accettato di assicurare la parità retributiva con gli uomini, dopo un lungo contenzioso con le star del 'soccer' rosa. A
questo si aggiungerà il versamento di 22 milioni di dollari alla nazionale di calcio femminile come indennizzo in cambio della rinuncia all'azione legale avviata nel 2016, più altri due milioni per un fondo per le calciatrici che si ritirano.
Il calcio femminile ha denunciato discriminazioni e disparità fin dalla nascita della sua nazionale, la Usnwt, nel 1985. Ora nel prossimo contratto collettivo da stipulare entro marzo, la Federazione garantirà alla nazionale delle donne l'Equal Pay rispetto agli uomini per le amichevoli, i tornei e soprattutto per la partecipazione ai mondiali. La rappresentativa maschile, da parte sua, dovrà accettare una decurtazione dei compensi per favorire questa uguaglianza.
"Siamo lieti di annunciare che nel negoziare il nuovo contratto collettivo abbiamo risolto la nostra lunga disputa sulla parita' retributiva", ha reso noto la federazione, la Usff, "siamo orgogliosi di impegnarci insieme per promuovere l'uguaglianza nel calcio".
Esulta il movimento del calcio femminile Usa che aveva fatto dell'Equal Pay una prova di credibilità per l'intero movimento. "E' un grande giorno", ha esultato la capitale della nazionale, Megan Rapinoe, "segna l'inizio di una nuova era ed e' una splendida notizia per le nuove generazioni e per il calcio femminile. È un grande successo, un momento storico". Di "monumentale passo avanti" ha parlato l'attaccante Alex Morgan.