AGI - Negli incidenti prima della finale degli europei tra Inghilterra e Italia si sono rischiati dei morti: è quanto emerge dall'inchiesta indipendente guidata dalla baronessa Louise Casey. Secondo il rapporto finale, l'orda di duemila "teppisti senza biglietto, ubriachi e sotto l'effetto di droghe" che riuscì a entrare a Wembley prima della partita poteva causare vittime e ci fu "un fallimento collettivo" della pianificazione della sicurezza.
Nelle 129 pagine del rapporto sugli incidenti dell'11 luglio si parla di "una giornata di vergogna nazionale" per "le spaventose scene di caos" in un assalto che viene definito un "near miss", il termine tecnico con cui si indica un evento che solo per un caso non ha prodotto morti o lesioni gravissime.
I numeri sono allarmanti, con ben 17 violazioni di massa del dispositivo di sicurezza attorno allo stadio londinese, in particolare per lo sfondamento dei tornelli per i portatori di handicap. Solo 400 'portoghesi' furono respinti dagli steward e dalla polizia mentre ben 2mila riuscirono a entrare.
Anche se l'inchiesta punta il dito anzitutto contro gli autori dell'assalto, ci sono critiche alla polizia e alla Football Association per la risposta tardiva ai disordini "senza precedenti". Il rapporto denuncia che la rete degli steward difettava di esperienza in parte a causa della pandemia e lo schieramento dei poliziotti fu deciso "troppo tardi".
La notizia che 25.000 dei 90.000 posti di Wembley sarebbero stati lasciati liberi come misura di prevenzione anti-Covid contribui' alla "tempesta perfetta". "La nostra nazionale di calcio modello aveva centrato la sua prima importante finale in 55 anni, ma è stata tradita da un'orda di teppisti ubriachi e sotto l'effetto di droghe che scelsero di aggredire persone innocenti, vulnerabili e menomate, nonché poliziotti, volontari e membri dello staff dello stadio", si legge nel rapporto, "siamo stati davvero fortunati che non ci siano state gravi lesioni o peggio".
Nelle raccomandazioni si propone di introdurre una nuova categoria di partite, quelle di "importanza nazionale", per le quali richiedere una maggiore responsabilità da parte degli organizzatori, e pene più severe per chi crea simili disordini.
Il numero uno della Football association, Mark Bullingham, ha ricordato che è stata la stessa federcalcio inglese a commissionare l'inchiesta per "prevenire che simili incidenti si ripetano in futuro". "Accettiamo pienamente le conclusioni e abbiamo molto da apprendere, noi e le altre agenzie coinvolte", ha aggiunto.