AGI - Un super Napoli batte anche la Sampdoria e continua la corsa in vetta alla classifica a punteggio pieno. A Marassi la squadra di Spalletti si impone per 4-0, grazie alla doppietta di un incontenibile Osimhen e ai sigilli di Fabian Ruiz e Zielinski mettendo a segno il quinto successo di fila in cinque partite di campionato.
A Torino, invece, la Lazio limita i danni e riesce a tornare a casa con un pareggio all’ultimo minuto. Finisce 1-1 grazie al rigore di Immobile a tempo scaduto che rimonta il momentaneo vantaggio di Pjaca. Amaro in bocca per i granata di Juric, ad un passo dal terzo successo consecutivo; secondo pari di fila invece per la squadra di Sarri, che non vince da tre turni ed è prossima all’appuntamento con il derby capitolino.
La formazione di Spalletti cala il poker
Nulla da fare per gli uomini di D’Aversa, costretti ad un nuovo ko dopo il recente successo ad Empoli. La prima grandissima occasione del match capita al 7’ sui piedi di Osimhen, che scappa in velocità a tu per tu con Audero calciando praticamente addosso al portiere. Passano appena tre minuti e il nigeriano si rifà con un pizzico di fortuna e la complicità dello stesso Audero, che non riesce a respingere un tiro docile dell’attaccante entrando in porta con tutto il pallone.
La reazione doriana però c’è e arriva al 19’, prima con Andrien Silva poi con Yoshida, che impegnano Ospina in pochi secondi sfiorando i gol del possibile pareggio. Al 35’ ci va vicino anche Candreva, impreciso dal limite con un destro potentissimo. I partenopei si fanno rivedere al 39’ trovando il gol del raddoppio ad opera di Fabian Ruiz, bravissimo a piazzare un mancino chirurgico all’angolino dove Audero non può arrivare. Ad inizio ripresa il Napoli la chiude con largo anticipo: Lozano scappa a destra e propone al centro per l’accorrente Osimhen, che da pochi passi non può mancare l’appuntamento con il 3-0 e la doppietta personale. La squadra di Spalletti non ne vuole sapere di allentare la pressione e poco più tardi trova anche il poker, stavolta con Zielinski che spacca la porta con un gran mancino. La Samp prova ad andare quantomeno alla ricerca del gol della bandiera, che troverebbe al 73’ con il tap-in di Candreva, se non fosse per una posizione irregolare di partenza di Caputo.
Lazio pareggia in extremis con il Torino
Succede pochissimo in un primo tempo molto equilibrato, privo di grandi spunti ed emozioni. La squadra di Sarri tenta di fare la partita senza riuscirci, mentre gli uomini di Juric cercano qualche fiammata in ripartenza, con Reina che però non viene praticamente mai impegnato. Proprio nel finale di primo tempo i granata costruiscono la prima vera palla gol del match: Aina sfonda a sinistra e crossa al centro, Sanabria stacca di testa chiamando appunto Reina alla prima parata della partita con l’aiuto della traversa.
Nella ripresa la Lazio continua a far fatica nel trovare spazi, merito di un Torino che concede pochissimo e che al 70’ va nuovamente ad un passo dal vantaggio: stavolta il protagonista è il neo entrato Ansaldi, il cui mancino in diagonale (deviato) termina di un nulla sul fondo. I granata iniziano a crederci e una manciata di minuti più tardi trovano il meritato 1-0 con il neo entrato Pjaca, che come contro il Sassuolo trova la fiammata decisiva subentrando dalla panchina. Il croato sfiora anche la doppietta poco dopo, negata da un super intervento di Reina sul suo destro dal limite. Nel finale la Lazio le prova tutte per limitare i danni e proprio al 90’ Muriqi si conquista il calcio di rigore che Immobile trasforma nel gol dell’1-1.
La Roma vince all'Olimpico e ritrova il sorriso
Con tanta sofferenza e apprensione, dovute ad un calo fisico nel finale, la Roma riesce comunque a dimenticare la sconfitta di Verona. Battuta l’Udinese di misura 1-0 grazie al gol di Abraham: i giallorossi ritrovano i 3 punti e salgono al quarto posto a quota 12, in attesa del derby di domenica. Secondo ko di fila per i bianconeri di Gotti, che restano fermi a 7 punti.
I giallorossi partono subito forte e in otto minuti colpiscono addirittura due legni, prima con Mkhitaryan che scheggia il palo alla destra di Silvestri, poi con Zaniolo che centra quello opposto nel tentativo di mettere dentro dopo la spiazzata di Cristante sul corner di Pellegrini.
La squadra di Mourinho continua a fare la partita seppur perdendo un po’ di ritmo, ma al 37’ trova la fiammata per sbloccare: il merito è tutto di Calafiori, che si fa tutta la corsia mancina superando un paio di avversari e servendo ad Abraham un cioccolatino da spingere solo in rete per l’1-0.
L’Udinese non ci sta e prova subito a reagire sfiorando il pareggio, evitato da un intervento provvidenziale di Mancini sul tap-in di Pussetto da due passi. Nella ripresa i giallorossi provano a tenere in mano il pallino del gioco, ma i friulani al 62’ si rendono ancora pericolosi con Udogie, il cui diagonale mancino sibila vicino alla porta di Rui Patricio.
Con il passare dei minuti la Roma sembra soffrire molto la stanchezza peccando di lucidità, non riuscendo più di fatto a salire e rendersi pericolosa dalle parti di Silvestri. Nel finale l’Udinese ci prova con tutte le ultime forze a disposizione, approfittando anche della superiorità numerica (espulso Pellegrini per doppia ammonizione, salterà il derby), ma non riesce nell’impresa di pareggiare i conti.