AGI - Come nella corrida tanto osannata in terra iberica, nel decennio andato in archivio sono numerosi gli incontri calcistici 'all'ultimo sangue' che hanno visto contrapposti Italia e Spagna, domani sera in campo per la semifinale di Euro2020.
La selezione spagnola, infatti, dopo un secolo avaro di successi sul rettangolo da gioco, negli anni duemila ha vissuto un periodo d'oro (due Europei e un Mondiale) divenendo la sfidante prediletta di un'Italia in parabola discendente dopo la coppa del mondo 2006. Le due squadre si sono affrontate in tutto 37 volte con un bilancio in parità: 11 vittorie ciascuna e 15 pareggi. Ma ben 4 sfide decisive sul palco europeo si sono concentrate nell'arco degli ultimi dieci anni e a sorridere sono state quasi sempre le Furie Rosse.
In principio fu Euro 2008, quando Italia e Spagna si scontrarono ai quarti di finale a Vienna. Un preludio del ciclo d'oro della selezione iberica: la partita finì a reti bianche e ai rigori vinse 4-2 la 'Roja' grazie agli errori dal dischetto di De Rossi e Di Natale.
Gli spagnoli poi si liberarono agilmente della Russia in semifinale per 3-0 e prevalsero contro la Germania in finale, tornando a vincere un trofeo internazionale dopo 44 anni. Ma il ricordo più doloroso è sicuramente l'Europeo del 2012, arrivato dopo il trionfo spagnolo al Mondiale 2010 in Sudafrica.
Le due squadre si incrociarono ai gironi pareggiando 1-1 per poi ritrovarsi in finale. Gli Azzurri, allora guidati da Prandelli, arrivarono a Kiev con la speranza di giocarsela ma gli iberici li travolsero per 4-0 con le reti di Silva, Jordi Alba, Torres e Mata.
Altro giro, altra corsa: siamo nel 2013, questa volta in Brasile, per la Confederations Cup che anticipa il mondiale sudamericano. In semifinale va in scena una riedizione del 2008: lotteria dei rigori che questa volta per le lunghe. Gli Spagnoli mantengono il sangue freddo e la spuntano al settimo rigore grazie all'errore di Bonucci che la spara alta sopra la traversa. Jesus Navas non sbaglia, la Roja vola in finale dove finisce schiacciata dal Brasile, spinto dai propri tifosi.
Per tornare a gioire, è necessario aspettare l'Europeo 2016, 8 anni di delusioni dopo. Ottavi di finale: l'Italia 'operaia' di Conte, tutto cuore e sacrificio, riesce finalmente a schiantare la Spagna con un netto 2-0. Il capitano Chiellini piazza una zampata dopo una punizione respinta corta da De Gea, l'attaccante Pellé chiude la partita nei minuti di recupero. La vittoria certificò l'inizio della parabola discendente della 'Roja' targata Vicente del Bosque, considerato il migliore allenatore della storia spagnola.
Un'eliminazione che anticipò il periodo di difficoltà degli ultimi anni, come descritto oggi sul quotidiano El Pais nell'articolo di vigilia: "L'età d'oro del calcio spagnolo in Europa inizia e finisce comunque con l'Italia. I rigori ai quarti di finale del 2008, con protagonisti Casillas e Fabregas, è ancora ricordato come il 4-0 della finale di Kiev del 2012. L'egemonia si è conclusa nel 2016 quando gli Azzurri di Antonio Conte vinsero 2-0 e certificarono l'arrivo dell'autunno spagnolo".
Con gli Azzurri che si augurano che i destini delle due squadre siano in qualche mondo legati e la partita di Euro 2020 diventi il trampolino per inaugurare una nuovo ciclo di successi del calcio italiano.