AGI - Una doppietta per stendere la Svizzera e quella corsa verso la panchina a braccia larghe, come Tardelli nella finale del mondiale 1982. Con l’Italia che stacca il pass per gli ottavi degli Europei e il premio di ‘Man of the match’ dopo una partita sontuosa. Una notte da sogno per il centrocampista del Sassuolo, Manuel Locatelli, sbarcato a Coverciano qualche settimana fa come vice designato di Verratti e diventato, complice l’assenza del giocatore del Psg, una pedina centrale della squadra allenata dal ct Mancini.
“C’è stato tanto lavoro dietro a questa gara. Sono orgoglioso, faccio parte di un gruppo fantastico e sono felice di essere qui. Ci sono arrivato grazie al duro lavoro”. Queste le prime parole al termine della gara, sbloccata grazie a una ripartenza sull’asse neroverde con Berardi: apertura a memoria sulla destra e corsa di 50 metri per ricevere l’appoggio di ritorno del compagno dentro l’area. Ma la vera gemma è il secondo, con una rasoiata da fuori area all’angolino basso, portiere elvetico immobile e l’Olimpico che esplode di gioia.
"Il primo gol è nato da un bellissimo assist del mio amico Berardi – racconta il centrocampista 23enne - il secondo è per tutti i tifosi che hanno sofferto. Di solito non accompagno così l’azione ma ho avuto un pizzico di follia e ho concluso così”. In tutto fanno tre gol in 12 partite in Nazionale, un’avventura iniziata il 7 settembre scorso con l’esordio in Olanda e culminata con il primo sigillo contro la Bulgaria in occasione delle qualificazioni per il mondiale 2022.
Ma il viaggio di Locatelli, adesso sotto i riflettori e al centro di trame di calciomercato con la Juventus in prima fila, parte da lontano. Da Lecco, in Lombardia, dove il giovane Manuel cresce tra le giovanili dell’Atalanta e del Milan. A 11 anni il grande salto da Bergamo a Milano, con la trafila in maglia rossonera fino alla prima squadra.
Manuel è un centrocampista centrale solido, bravo nell’interdizione e nella fase difensiva, con un piede educato da sfruttare in caso di inserimento. L’esordio in Serie A con il Milan è quello di un predestinato: a 18 anni diventa titolare con Montella e dopo una manciata di presenze segna un gol d’autore nella sfida contro la Juventus. Pochi mesi solleva il suo primo trofeo, la Supercoppa italiana, sempre contro la Vecchia Signora.
Sembra l’inizio di un’ascesa irresistibile ma l’arrivo in estate di Biglia in mediana ne limita gli spazi, il rendimento cala e il Milan decide di cederlo in prestito al Sassuolo l’anno successivo. In terra emiliana, sotto la guida di De Zerbi, Locatelli rinasce e diventa uno dei leader tecnici della squadra. Dopo un paio di stagioni di buon livello la consacrazione arriva nell’ultimo campionato, con 4 gol e 1 assist in 34 partite.
Locatelli si afferma come centrocampista centrale nel 4-2-3-1 neroverde e contribuisce all’ottima stagione del Sassuolo che grazie a un calcio propositivo conquista l’ottavo posto in classifica. La chiamata in Azzurro è la logica conseguenza e adesso il sogno di Locatelli è portare un po’ di Emilia a Wembley.
Adesso infatti non è più scontato che con il ritorno di Verratti sia lui a doversi accomodare in panchina. Con lui in Nazionale ci sono anche due compagni di club: l’ala Berardi e il giovane attaccante Raspadori. E Acerbi, oggi in forza alla Lazio ma affermatosi proprio al Sassuolo.
Per il futuro le opzioni non mancano, molte big hanno messo gli occhi sul regista difensivo ma Locatelli scansa ogni domanda su dove sarà al termine dell’Europeo: "Ora non ci voglio pensare, mi godo la serata”. In prima fila c’è la Juve, con Allegri che ha dato il via libera per l’investimento.
Il Sassuolo chiede 40 milioni di euro cash, i bianconeri provano ad abbassare il prezzo inserendo qualche contropartita tecnica. Ma non manca la concorrenza estera: dopo il Psg, con il ds Leonardo che lo conosce bene dai tempi del Milan, si sono mosse anche Manchester City e Chelsea che confidano nel realizzare un affare simile, per modalità e ruolo, a quello di Jorginho. Restano alla finestra anche il Real Madrid che ha fatto un sondaggio sul giocatore e l’Arsenal.