AGI - "Abbiamo visto i nostri prossimi avversari della Svizzera nella sfida contro il Galles: sono un’ottima squadra, organizzata, guidata da anni dallo stesso allenatore e sicuramente dovremo stare attenti". Così Jorginho, centrocampista della nazionale di calcio italiana, ha presentato la prossima sfida degli azzurri a Euro 2020 contro la Svizzera.
La gara contro i rossocrociati si giocherà allo stadio Olimpico di Roma, mercoledì 16 giugno, alle 21. L'Italia, dopo la vittoria con la Turchia, guida in solitaria il girone A con 3 punti, seguita da elvetici e gallesi a quota 1.
Jorginho, pilastro della squadra di Roberto Mancini, si è appena laureato campione d'Europa con la maglia del Chelsea, alzando al cielo la Champions League. Il desiderio è quello di ripetere la stessa gioia ma con la maglia della Nazionale: “Ho ancora tanta voglia di vincere e non voglio fermarmi proprio adesso, proprio perché ho provato sulla mia pelle certe emozioni e voglio tornare a viverle con la maglia azzurra addosso, con questo gruppo meraviglioso, composto da ragazzi fantastici".
Le giocate del 29enne nato in Brasile, ma con la famiglia originaria di Vicenza, sono decisive nello sviluppo delle trame offensive di questa Italia che diverte e appassiona. "Il mio gioco è fatto di passaggi che cercano di scardinare i meccanismi difensivi avversari. Spesso possono sembrare ‘banali’, ma bisogna vedere cosa succede dopo quella giocata".
"Se sono arrivato fino a questo livello" aggiunge "lo devo a tutti gli allenatori che ho incontrato sulla mia strada e a tutti i miei compagni di squadra che ho avuto nella mia carriera: ho sempre cercato di osservare e di migliorarmi, guardando alle critiche in modo costruttivo, senza abbattermi". I suoi modelli, come da lui confessato, sono Pirlo e Xavi, forse i migliori palleggiatori che il calcio europeo ha espresso negli ultimi decenni.
Poi, infine, un pensiero per Christian Eriksen: “Quello che è successo ha lasciato tutti senza fiato. In quei momenti ho pensato ai suoi compagni di squadra, alla famiglia e a sua moglie, che era proprio li in campo. Non posso che fargli il mio più grande in bocca al lupo, dicendogli di essere forte”.