AGI - Termina in parità il secondo big match di giornata tra Napoli e Inter, che allo Stadio Maradona non vanno oltre un 1-1. All'autogol di Handanovic risponde la rete di Eriksen: si ferma a 11 la striscia di vittorie consecutive della squadra di Conte, che si vede rosicchiare 2 punti dal Milan (-9); agli uomini di Gattuso invece non riesce l'aggancio al quarto posto della Juventus.
Tantissimo equilibrio nella prima parte di gara, avara di grandi emozioni ed occasioni da gol. La prima vera potenziale chance capita al 27' sui piedi di Darmian, troppo altruista nel voler servire un compagno anziché calciare da ottima posizione. Un paio di minuti più tardi Lukaku colpisce una traversa, poi al 36' sono i partenopei a sbloccare la gara: Insigne crossa da sinistra, de Vrij frana addosso ad Handanovic che involontariamente si lascia sfuggire la palla nella propria porta, realizzando un goffo autogol.
L'Inter prova subito a reagire già prima dell'intervallo (altro legno di Lukaku), ma è nella ripresa che pareggia i conti con la rete di Eriksen, bravo a trafiggere Meret con un gran sinistro dal limite. Con il passare dei minuti la gara entra in una fase di stallo e soltanto nel finale si riaccende, prima con il destro potente di Politano salvato dalla traversa, poi con un calcio di rigore prima assegnato al Napoli e successivamente revocato con l'aiuto del Var. Prima del triplice fischio succede poco altro, finisce 1-1 tra Napoli e Inter.
Atalanta Juventus 1-0
L'Atalanta beffa la Juventus all'84' centrando 3 punti importantissimi per la corsa alla Champions League. Decide un siluro deviato di Malinovskyi, che permette alla squadra di Gasperini di superare la formazione di Pirlo e prendersi il terzo posto della classifica. La partita al Gewiss Stadium è molto avvincente, con le due formazioni che si danno battaglia in tutte le zone del campo, giocando a ritmi molto alti.
La prima vera occasione è per i bergamaschi al 24', quando Pessina si libera al limite dell'area e calcia trovando una deviazione provvidenziale di de Ligt. La palla gol più grande però capita sui piedi di Morata una decina di minuti più tardi, con lo spagnolo che non riesce ad approfittare di un errore di Maehle sbagliando lo scavetto davanti a Gollini.
Nella ripresa il match resta vivo e imprevedibile, ma nè l'Atalanta nè la Juventus trovano il modo di far male alla rispettiva retroguardia avversaria. Lo 0-0 sembra ormai scritto, ma all'84' il siluro del neo entrato Malinovskyi, con una deviazione decisiva di Alex Sandro, regala 3 punti pesantissimi alla squadra di Gasperini.
Torino Roma 3-1
Dopo le fatiche di Coppa e l'euforia per la semifinale di Europa League conquistata giovedì, la Roma torna sulla terra perdendo in casa del Torino per 3-1. Alla squadra di Fonseca non basta l'iniziale vantaggio di Borja Mayoral, ribaltato nella ripresa dai gol di Sanabria, Zaza e Rincon.
Tre punti che sanno davvero di salvezza per la squadra di Nicola, mentre per i capitolini è un ko che significa quasi addio alla corsa Champions, almeno per quanto riguarda il cammino in campionato. Appena 3 minuti sul cronometro e i giallorossi vanno subito avanti: Pedro tocca di tacco per Borja Mayoral, che controlla e batte Milinkovic per l'1-0. Si alza la bandierina dell'assistente, ma l'aiuto del Var è decisivo nel convalidare il gol dello spagnolo.
Il Toro non ci sta e reagisce andando almeno un paio di volte ad un passo dal pareggio, con Lukic e Sanabria che non inquadrano lo specchio da posizione invitante. In tutto cio' la Roma avrebbe diverse occasioni per il raddoppio in contropiede, alcuni di questi anche in netta superiorità numerica, ma nessuna ripartenza viene sfruttata dai capitolini che mancano di precisione nei momenti decisivi.
La squadra di Nicola resta viva e nei primi minuti della ripresa pareggia con Sanabria, che anticipa Mirante di testa sul cross perfetto di Ansaldi firmando l'1-1. Al 71' il Torino ribalta tutto con il neo entrato Zaza, che ribadisce facilmente in rete la respinta di Mirante sul tiro di Belotti.
Nel finale la Roma ci prova con poca convinzione, resta anche in inferiorità numerica per l'espulsione di Diawara e nel recupero subisce anche il terzo gol firmato da Rincon, che non sbaglia su assist di Belotti.
Lazio Benevento 5-3
Quinta vittoria consecutiva per la Lazio, che passa con qualche brivido in casa con il Benevento per 5-3. Oltre agli autogol di Depaoli e Montipò, segnano Immobile (doppietta e rigore sbagliato) e Correa, mentre Sau, Viola e Glik servono a poco per la formazione campana. I biancocelesti salgono a quota 58 punti in classifica, portandosi momentaneamente a -1 dal Napoli, impegnato stasera contro l'Inter.
Avvio forte dei biancocelesti, che colpiscono un palo con Immobile dopo appena 4 minuti, sbloccando poi le marcature al 10': il protagonista è ancora il capitano laziale, che deposita in rete con l'aiuto di una deviazione decisiva di Depaoli. Tutto di Immobile invece il raddoppio capitolino al 20', propiziato da un bellissimo assist di Milinkovic. Al 37' c'è spazio anche per il tris della Lazio, con il calcio di rigore conquistato e realizzato dal Tucu Correa, prima dell'intervallo invece il Benevento torna in gara con la perla di Sau che vale il 3-1.
Ad inizio ripresa però la squadra di Simone Inzaghi richiude subito il discorso con il secondo autogol campano di giornata, stavolta di Montipò sul cross basso di Correa. Il portiere giallorosso si riscatta parzialmente poco più tardi, parando un calcio di rigore ad Immobile. Penalty da una parte, penalty dall'altra: Marusic trattiene in area un avversario e Viola dal dischetto fa 4-2.
Lapadula troverebbe addirittura la terza rete ospite che riaprirebbe ancor più chiaramente il match, ma una spinta di Caldirola punita dal Var rende vano il gol dell'attaccante. 4-3 che arriva comunque nel finale ad opera di Glik, ma è una rete inutile nonostante tenga vive le speranze del Benevento negli ultimi scampoli di gara. Immobile fissa il finale sul 5-3.
Bologna Spezia 4-1
Il Bologna supera lo Spezia con un bel poker tornando a vincere dopo due sconfitte di fila. Finisce 4-1 al Dall'Ara, grazie alle reti di Orsolini e Barrow oltre alla doppietta di Svanberg, mentre il sigillo di Ismajli è inutile per i liguri. I padroni di casa sbloccano dopo una decina di minuti dal fischio d'inizio, approfittando di un'ingenuità di Bastoni, che tocca di mano in area regalando un rigore ai rossoblù: Orsolini non sbaglia e fa 1-0.
Il Bologna continua a premere e poco dopo raddoppia con Barrow, servito a porta vuota da Schouten dopo una verticalizzazione da applausi di Soriano. La formazione ligure non si arrende e al 34' trova il modo di tornare in partita con una deviazione fortunosa di Ismajli sul corner di Bastoni, pochi istanti più tardi invece il palo nega a Barrow la doppietta personale.
Nella ripresa, nel giro di un quarto d'ora, il Bologna chiude il discorso con la doppietta di un super Svanberg, che con due reti sotto porta sigilla i 3 punti dei suoi. Orsolini colpisce una traversa, poi prima del triplice fischio il risultato non cambia più.
Milan Genoa 2-1
Il Milan torna a vincere in casa dopo oltre due mesi, superando di misura un buon Genoa per 2-1. Decide la sfida di San Siro uno sfortunato autogol di Scamacca, dopo il botta e risposta tra Rebic e Destro nel corso del primo tempo. La squadra di Pioli accorcia momentaneamente a -8 dall'Inter capolista, impegnata stasera nel big match con il Napoli.
Neanche un quarto d'ora sul cronometro e i rossoneri trovano subito la rete del vantaggio con Rebic, che pesca l'angolino dopo un batti e ribatti sulla punizione di Theo Hernandez.
Gli ospiti però non si demoralizzano e restano in gara con buon carattere, pareggiando i conti al 37' con un colpo di testa di Destro su corner di Zajc. Il Milan torna a spingere nella ripresa e dopo aver sfiorato con Rebic e Kjaer il nuovo vantaggio, torna avanti con tanta fortuna al 68' grazie all'autogol di Scamacca, sfortunato nel deviare nella propria porta un corner dei rossoneri.
Nel finale la squadra di Ballardini tenta il tutto per tutto alla ricerca di un altro pareggio, sbattendo contro il muro eretto da Kjaer e Tomori, che salvano letteralmente sulla linea le conclusioni in pochi istanti di Masiello e Behrami.