AGI - L'Inter surclassa 3-0 il Sassuolo e lo raggiunge in classifica provando a dimenticare, almeno per un giorno, i dolori settimanali inflitti dalla Champions League. A segno il cileno Alexis Sanchez e Roberto Gagliardini con, in mezzo, il goffo autogol di Chiriches. La Juventus si ferma anche a Benevento pareggiando la sua quinta partita in serie A in nove giornate. Al Vigorito finisce 1-1 con i gol del solito Alvaro Morata e Gaetano Letizia. Esulta il tecnico Filippo Inzaghi che, dopo la vittoria con la Fiorentina, sorprende un'altra big del nostro campionato attestandosi in una zona più tranquilla di classifica.
Sassuolo-Inter 0-3
La squadra neroverde ha fallito il primo esame di maturità, dopo un ottimo inizio di campionato, riuscendo a opporre resistenza solo nella prima frazione e recriminando per il palo colpito da Djuricic e le occasioni avute da Toljan e Berardi. Nel secondo tempo, invece, i ragazzi di De Zerbi sono spariti dal campo non riuscendo mai a impensierire la difesa guidata da Samir Handanovic. L'assenza di bomber Caputo, insieme alla giornata storta di Boga e Raspadori, ha limitato quello che fino ad ora, proprio con l'Inter, era il miglior attacco della Serie A.
Antonio Conte, dal canto suo, si gode la reazione dei suoi giocatori reduci dalla brutta sconfitta con il Real Madrid che ha quasi compromesso la corsa europea della squadra milanese. Pur con Romelu Lukaku in panchina, l'Inter ha saputo imporre fin da subito il proprio gioco sfruttando la giornata di grazia di Barella, Vidal e Gagliardini che non hanno fatto sentire la mancanza di Brozovic, fermato per la seconda volta dal Covid.
La gara si è messa subito in discesa per i nerazzurri grazie ai due gol segnati nel primo quarto d'ora di gioco. Un vantaggio che ha permesso alla squadra di Conte di controllare il gioco, abbassare i ritmi e colpire in contropiede. Il terzo gol, pregevole esterno di Gagliardini su assist di Darmian, ha spento definitivamente le velleità di rimonta dei padroni di casa. Inter e Sassuolo ora sono appaiate in classifica, entrambe con 18 punti, dietro alla capolista Milan.
Benevento-Juventus 1-1
Orfana di Cristiano Ronaldo, la Juventus si affida ancora al suo attaccante più prolifico, Alvaro Morata, e a Paulo Dybala reduce di contro da due settimane difficili e con una forma fisica ancora precaria. E questa duplice tendenza si manifesta anche al Vigorito con lo spagnolo che dimostra tutta la sua efficacia offensiva mandando in rete una delle prime occasioni capitategli tra i piedi mentre l'argentino si limita a tirare a salve mancando più volte lo specchio della porta.
I bianconeri iniziano con pochi giri nel motore e, dopo alcuni disimpegni sbagliati, è direttamente Andrea Pirlo dalla panchina a richiamare la squadra a una maggiore attenzione e accortezza. A sbloccare la situazione, a metà del primo tempo, è una super giocata di Federico Chiesa che serve Morata in area avversaria con un lancio millimetrico. L'attaccante delle furie rosse salta il moldavo Ionita e deposita alle spalle di Montipò un sinistro imprendibile. Dopo il gol la partita sembra trasformarsi per la Juve con Chiesa, Dybala e Ramsey a impensierire ancora la difesa campana ma senza precisione. A pochi secondi dalla fine del primo tempo arriva la sorpresa. È Gaetano Letizia, esperto terzino napoletano, a rimettere in equilibrio il match coordinandosi in maniera magnifica su situazione di calcio d'angolo: la sua conclusione al volo batte Szczesny, già autore di un miracolo pochi attimi prima su conclusione di Schiattarella.
La seconda frazione si apre con i bianconeri più arrembanti ma anche più nervosi. Sullo sfondo ci sono i fantasmi che in questa stagione hanno già trovato dimora tra le file torinesi con il Crotone e il Verona, due pareggi che avevano già fatto perdere quattro punti preziosi. Morata ha una grande occasione al 52' ma il suo colpo di testa con la porta spalancata finisce incredibilmente fuori. I giallorossi agiscono di rimessa e si rendono pericolosi in contropiede in più di un'occasione scontrandosi quasi sempre davanti a un De Ligt tornato in forma smagliante dopo l'infortunio alla spalla. Come contro il Ferencvaros in Champions League, la Juventus è costretta a un altro assedio con gli avversari trincerati in difesa. Pirlo manda in campo anche Bernardeschi e Kulusevski cercando di allargare il gioco sulle face per aprire l'ermetica scatola difensiva giallorossa.
A cinque minuti dal novantesimo il portiere del Benevento compie un intervento miracoloso ancora su Dybala che calcia a colpo sicuro di prima intenzione sfruttando un assist perfetto di Bernardeschi. La palla rasoterra è destinata all'angolo basso alla destra di Montipò che si allunga e devia il pallone in calcio d'angolo. I minuti finali sono una corrida nell'area giallorossa con richieste di rigore, contatti fisici e molte, troppe, polemiche. Nel finale saltano i nervi anche a Morata, espulso dopo il triplice fischio per qualche parole di troppo nei confronti dell'arbitro Pasqua. La Juve sale a 17 punti, frutto di 4 vittorie e 5 pareggi, restando dietro Milan, Inter, Roma e Sassuolo. Punto d'oro invece per il Benevento che sale a 10 e resta a distanza di sicurezza dalla quota salvezza.
Atalanta-Verona 0-2
Colpaccio pesantissimo dell'Hellas Verona in casa dell'Atalanta, che dopo l'impresa di Anfield si ferma ancora in campionato (due pareggi e un ko nelle ultime tre). Gli scaligeri s'impongono 2-0 al Gewiss Stadium grazie al rigore di Veloso e al sigillo di Zaccagni, che lanciano i gialloblu a quota 15 in classifica proprio sopra ai nerazzurri.
Il primo tempo è quasi tutto di marca bergamasca, con la squadra di Gasperini che tiene saldamente in mano il comando delle operazioni, cercando più volte il varco per colpire. La più grande occasione arriva al 18', quando Ilicic viene servito molto bene in area da Zapata, ma spreca tutto calciando alto da ottima posizione. La Dea si fa rivedere pericolosamente al 34' con un'azione personale di Gomez, bravo a rientrare e calciare con il destro chiamando Silvestri alla risposta.
Nella ripresa l'Atalanta continua a premere, sfiorando nuovamente il vantaggio con Zapata, ma rischia anche tantissimo prima sulla botta dalla distanza di Veloso (traversa scheggiata), poi sul colpo di testa di Di Carmine che getta al vento il possibile vantaggio ospite. L'1-0 scaligero è rimandato solo di qualche istante, visto che al 60' arriva l'episodio che sblocca il match: Zaccagni s'inserisce in area e viene steso da Toloi prima di calciare, il rigore è solare e Veloso lo trasforma con freddezza. Gli uomini di Gasperini provano disperatamente a tornare in partita, ma all'83' vengono gelati dal raddoppio di Zaccagni, che taglia in modo definitivo le gambe ai bergamaschi sigillando l'impresa gialloblù.