AGI - "In vista delle relative delibere che dovranno essere assunte in seno al Consiglio federale del prossimo 8 giugno, l'assemblea ha dato indicazione ai rappresentanti della Lega Serie A di votare in favore di soluzioni che salvaguardino sempre il merito sportivo qualora non fosse possibile portare a termine il campionato di Serie A". Così si conclude il comunicato ufficiale al termine dell'assemblea della Lega Serie A svoltosi ieri.
Una dichiarazione generica che nell'espressione "soluzioni che salvaguardino sempre il merito sportivo" racchiude una dichiarazione di guerra. Lunedì la Serie A chiederà al Consiglio Federale, se il campionato che ripartirà il 20 non si dovesse concludere, di non assegnare lo scudetto (anche il presidente della Juventus Agnelli ha detto che va assegnato solo se il campionato giunge regolarmente a termine) e di bloccare le retrocessioni, a meno che i verdetti non siano già aritmetici al momento dello stop.
Per quanto riguarda poi la proposta di Gabriele Gravina di decidere tutto con un algoritmo studiato dalla Federcalcio per stilare la classifica, l'idea è stata bocciata o, al massimo, potrebbe valere solo per assegnare le posizioni valide per qualificarsi alle coppe europee.
Dopo una riunione durata oltre tre ore sono stati sedici i club favorevoli, uno contrario (il Milan) e tre quelli che si sono astenuti (Roma, Napoli e Lazio). Si prevede, dunque, un consiglio della Figc infuocato, anche se non sembrano esserci dubbi sulla conferma della linea dettata da Gravina visti i numeri: su 21 votanti sono ben 17 quelli che sulla carta sono dalla parte del n.1 della Federcalcio e a questi si aggiunge anche il voto del presidente stesso.
A favore, dunque, dovrebbero essere il rappresentante della Lega B, tre della Lega Pro e sei dei dilettanti. Ci sono poi l'associazione arbitri (un voto), i quattro rappresentanti dei calciatori e i due degli allenatori. A rigor di logica, dunque, solo i tre rappresentanti della la Lega A sono contro. Ma in politica (e di questo si tratta) nulla è mai scontato. Ciò che invece sembra non essere in dubbio è comunque l'esito finale, visto che il presidente Gravina, come da decreto governativo, ha comunque la facoltà di prendere da solo la decisione finale.