L'ingresso nella proprietà del Newcastle del Fondo sovrano saudita rappresenterebbe "una grave macchia" per la Premier League inglese: è l'avvertimento lanciato dalla fidanzata di Jamal Khassoggi, il giornalista assassinato da sicari di Riad nel consolato saudita a Istanbul il 2 ottobre del 2018. La ricercatrice turca Hatice Cengiz ha unito la sua protesta a quella di Amnesty International che era già scesa in campo contro il coinvolgimento saudita nell'operazione di acquisto del club del nord dell'Inghilterra, definito come "un'operazione di Pr" per ripulire con lo sport le sue violazioni dei diritti umani.
L'operazione da 300 milioni di sterline ha già fatto suscitato diverse polemiche. Della cordata che dovrebbe rilevare il Newcastle dal patron inglese Mike Ashley fanno parte anche la PCP Capital Partners della manager inglese Amanda Staveley, ex compagna del principe Andrea e ora sposata con un iraniano che aveva già favorito l'acquisizione del Manchester City da parte di Mansour bin Zayed al-Nahyan, e il colosso immobiliare Reuben Brothers. Ma la presenza ingombrante è quella del braccio finanziario in mano al principe saudita Mohammed bin Salman, che con le sue riserve pari a 300 miliardi di dollari è il principale strumento per la diversificazione economica prevista dal piano Vision 2030 lanciato da Mbs due anni fa.
"Le autorità britanniche e la Premier League", ha affermato Cengiz in una dichiarazione, "non dovrebbero permettere a qualcuno come Mohammed bin Salman, che deve ancora rispondere per l'assassinio del mio ex compagno, Jamal Khashoggi, di essere così coinvolto nello sport inglese".
"Far finta di nulla sarebbe una grave macchia per la reputazione della Premier League e del Regno Unito", ha aggiunto. Mohammed bin Salman è considerato dalla Cia come il mandante dell'omicidio di Khassoggi che era un giornalista del Washington Post.