Sinisa Mihajlovic ha la leucemia. Lo ha raccontato lui nel corso di una conferenza stampa, da lui voluta e convocata per informare la stampa e i tifosi. Al suo fianco il direttore sportivo Sabatini. "Mi fermo. Martedì vado in ospedale per una nuova sfida, quella contro la leucemia". "Ho preferito darvi io la notizia, e chiedo per questo rispetto per la mia privacy. Abbiamo scoperto dei valori nel sangue che non andavano bene. È una malattia in fase acuta ma attaccabile, dobbiamo giocare per vincere, devo usare la tattica, so che vincerò".
"Quando ho saputo, ho passato due giorni chiuso in camera a piangere, a riflettere. Ti passa tutta la vita davanti. Ma le mie non sono lacrime di paura".
"Ma sono sicuro che questa sfida la vincero', per mia moglie, per la mia famiglia". Cosi' Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa a Casteldebole, ha annunciato di essere malato di leucemia. "Lottero' come sempre, non vedo l'ora di andare martedi' in ospedale - ha aggiunto l'allenatore - Prima comincio e prima finisco".
"Sinisa Mihajlovic resta l'allenatore del Bologna: sconfiggerà la malattia", ha detto Walter Sabatini, durante la conferenza stampa a Casteldebole. L'allenatore del Bologna resta lui, seguirà la squadra anche se dovrà seguire cure specifiche e intensive. Mihajlovic da alcune settimane aveva la febbre, che non passava. Per questo si è sottoposto prima a degli esami del sangue, poi ad una risonanza magnetica, per via di un dolore all'anca che sembrava dovuto ad un problema osteoarticolare. La risonanza ha però dato esito positivo a livello osseo, spingendo i medici a nuovi accertamenti ematici. Sono seguiti esami del sangue più approfonditi, fino alla scoperta della malattia. Da martedì l'allenatore serbo si sottoporrà a cure presso il dipartimento di ematologia dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna, un polo di eccellenza in Italia.
Non è ancora possibile sapere quanto dureranno queste cure, non c'è ancora certezza sul tipo di leucemia che lo ha colpito.
Chi è Sinisa Mihajlovic
I calci di punizione in campo, la grinta in panchina, le accuse di razzismo (ricevute e scagliate), le polemiche per alcune affermazioni di stampo politico. Sinisa Mihajlovic è questo e molto altro. Nato a Vukovar il 20 febbraio del 1969, esordisce nel Vojvodina a 19 anni. Il 29 maggio del 1991, allo stadio San Nicola di Bari, solleva la Champions League con la maglia della Stella Rossa. Da quel momento, per 21 anni, rimarrà in Italia: prima giocando nella Roma e poi nella Lazio, in mezzo quattro stagioni a Genova nelle file della Sampdoria, per poi chiudere la carriera all'Inter.
L'esperienza più lunga è quella in maglia biancoceleste, tra 1998 e 2004: con la Lazio disputa 193 partite segnando 33 reti, tra le quali il primo, storico, gol della squadra capitolina in Champions League, il 14 settembre del 1999. Con la Lazio vince anche una Supercoppa Uefa. All'Inter rimane solo due stagioni, ma arricchisce il palmares con due Coppa Italia (ne aveva vinte altrettante con la Lazio), uno scudetto (quello assegnato a tavolino per lo scandalo Calciopoli) e una Supercoppa italiana (nel 2005, che si aggiunge a quelle del 1998 e del 2000 in maglia biancoceleste).
Terzino sinistro dotato di un tiro potentissimo, Mihajlovic è noto soprattutto per il talento nel battere i calci di punizione. Detiene il record di gol da calcio da fermo in Serie A, con 28 trasformazioni (record eguagliato da Andrea Pirlo). Dopo aver chiuso la carriera in campo è diventato allenatore: in Italia ha guidato Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Bologna, panchina sulla quale si è seduto a gennaio riuscendo a portare la squadra alla salvezza. Ha guidato anche la nazionale serba tra 2012 e 2013, fallendo la qualificazione ai Campionati del Mondo del 2014.