Maurizio Sarri è ufficialmente il nuovo allenatore della Juventus. Per lui un contratto di tre anni. Ci sono voluti venticinque giorni per strappare un annuncio definitivo da parte della società bianconera, che, agendo nel silenzio più assoluto, ha lasciato che si sviluppasse una delle spy story di mercato più appassionanti di sempre.
Il nome di Maurizio Sarri era stato in ballo da subito, da dopo l’addio di Allegri, ma giornali e televisioni hanno parlato anche di Simone Inzaghi, di Mauricio Pochettino, di Josè Mourinho e, nelle ultimissime ore, anche di Massimo Carrera. Tutte ipotesi che con il passare dei giorni sono andate dileguandosi, solo un’alternativa ha resistito fino all’ultimo, l’altro nome sull’agenda di Agnelli: Pep Guardiola.
Agi il 23 maggio aveva annunciato i termini di un preaccordo con il tecnico catalano per un contratto di quattro stagioni a 24 milioni l’anno, il 4 giugno data della firma e il 14 giugno data della presentazione. Fonti vicine alla società e del mondo finanziario hanno confermato l’accordo tra Guardiola e la Juve ancora fino a venerdì scorso, accreditando quello del tecnico toscano come un piano B. Un signor piano B. La stampa e l’informazione sportiva televisiva si sono divisi in questi 25 giorni in maniera netta, i toni del confronto tra i sostenitori delle due piste sono stati accesi, al limite della diffamazione in taluni momenti.
L’allenatore nuovo dei bianconeri è Sarri e i motivi per cui l’accordo con il tecnico spagnolo alla fine è saltato si conosceranno nei prossimi giorni (o forse non si sapranno mai). Guardiola non ha mai parlato del suo futuro nelle ultime settimane, mentre la smentita fronte Torino è apparsa a molti esperti di mercato e di cose bianconere di maniera e non definitiva (intervista di Fabio Paratici a Sky). Dettagli, ormai l’annuncio è stato fatto e difficilmente stampa e tifosi verranno illuminati su ciò che si è mosso sotto traccia per arrivare a questa scelta.
L’accordo con Guardiola era stato definito in tutti i suoi dettagli, ma forse non era stata valutata in tutta la sua complessità l’operazione di distacco del tecnico dal City, che ha mostrato subito, già il 23 maggio, l’intenzione di non voler liberare il suo allenatore, nemmeno in vista di una possibile sentenza negativa al Tas che gli impedirà di fare mercato e giocare la Champions League. Forse proprio i tempi lunghi e l’incertezza dell’esito di questa sentenza hanno contribuito a vanificare l’operazione. Tra Pep e la Juve l’accordo era fatto, ma non è bastato per chiudere.
Maurizio Sarri esce rinvigorito dall’esperienza al Chelsea, conclusa con un dignitosissimo terzo posto in Premier e la vittoria in Europa League, risultati affatto scontati. Ora lo aspetta un esame di maturità, alle dipendenze di una società e una tifoseria ferocemente affamate di nuove vittorie di rilievo, una su tutte: la maledetta Champions League. La Juventus, alla fine, ha scelto l’ex allenatore di Empoli, Napoli e Chelsea per tentare l’assalto finale.