La vendetta è un piatto che si serve freddo e Claudio Ranieri se lo è visto portare in tavola dopo otto mesi, quasi fosse la torta di compleanno su cui proprio oggi, il 20 ottobre, spegne 61 candeline. Martedì scorso 17 ottobre il Leicester City ha esonerato Craig Shakespeare, il tecnico che a febbraio aveva detronizzato King Claudio alla guida delle Foxes nonostante l'incredibile trionfo in Premier League nella stagione 2015-2016. E in Inghilterra si moltiplicano le autoflagellazioni per il frettoloso esonero del tecnico romano e gli appelli per farlo tornare.
Le 'volpi' rimpiangono il genio
"Il genio era lui", ha scritto il Daily Mail, sottolineando che l'esonero di Shakespeare non lo rende un allenatore migliore anche perché "come si potrebbe essere un allenatore migliore di così?". "All'epoca andava di moda sminuire i suoi meriti, come se la più grande sorpresa nella storia del calcio inglese fosse stata pura fortuna, una felice causalità", ha ricordato il tabloid inglese, "ora sappiamo chi era il cervello dietro l'operazione" Premier League, "non Shakespeare, che ne era il vice, non il direttore sportivo Steve Walsh che ora langue al 16mo posto con l'Everton".
Persino Gary Lineker, l'ex attaccante dell'Inghilterra ora commentatore tv che era arrivato a scommettere di presentarsi in mutande se Ranieri avesse portato il Leicester al titolo, ora si è messo alla testa dei nostalgici invocandone il ritorno sulla panchina delle Foxes.
Intanto quegli stessi giocatori che spinsero per l'esonero di Ranieri - se non a parole, con un calo evidente di impegno - sono segnalati in rivolta contro la proprietà thailandese per la cacciata di Shakespeare, silurato per gli appena sei punti raccolti i otto partite e a dispetto di un contratto triennale.
E lui, Ranieri? Alla guida del Nantes, in Francia, si gode la striscia positiva di cinque vittorie e due pareggi e ora ha tre gare accessibili (Guingamp e Tolosa in casa e Digione in trasferta) prima di tentare l'impossibile al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain di Neymar. E in attesa di un altro 'miracolo italiano', assapora la 'sweet revenge' inglese.