La Roma supera l'Inter, Juve vola a +4 sul Napoli
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MILAN-SASSUOLO 4-3 - Orrori e prodezze, errori e gol meravigliosi. Succede di tutto a 'San Siro', dove il Milan sconfigge 4-3 la sua bestia nera Sassuolo al termine di una partita da infarto. Primo tempo chiuso sull'1-1 dalle reti di Bonaventura e Politano. Nella ripresa succede di tutto: il Sassuolo scappa sul 3-1 con Acerbi e Pellegrini, la squadra di Montella, complice l'ingresso di un Niang letteralmente scatenato, ribalta tutto in otto minuti con un rigore di Bacca, uno strepitoso gol al volo di Locatelli e Paletta. Montella sale a 13 punti con tre vittorie e un pari nelle ultime quattro e si guadagna il terzo posto al fianco di Lazio e Chievo in attesa di Roma-Inter. Di Francesco deve cominciare a preoccuparsi del rendimento fuori casa dei suoi uomini. Nei primi minuti del match rossoneri (c'e' Gomez al posto dell'infortunato Romagnoli) superiori nel palleggio mentre la squadra di Di Francesco preferisce aspettare con una linea difensiva di sei uomini. Il vantaggio arriva meritatamente al 9' con Bonaventura, che salta un uomo, punta l'area e trafigge Consigli con la decisiva deviazione di Acerbi. Sessanta secondi dopo pero' pasticcio difensivo dei padroni di casa: Abate sbaglia l'appoggio per Montolivo, Politano ruba palla, disorienta con una finta Gomez e Donnarumma e infila il pari a porta vuota. Dopo il pareggio la manovra dei neroverdi (oggi in maglia blu) cresce visibilmente fino a meritare il vantaggio. Anzi, il Sassuolo lo segnerebbe pure il 2-1. Cross di Politano, l'esordiente Adjapong, lasciato colpevolmente libero, devia male di testa e il pallone, invece di andare verso la porta, colpisce la sua mano e finisce in rete. Su segnalazione dell'addizionale Guida annulla per il tocco con l'arto e ammonisce Adjapong perche' ritiene la deviazione volontaria. Decisione dubbia. Altro episodio che fara' discutere al 33': Donnarumma perde ingenuamente palla in area sul pressing di Politano e lo ostacola fin troppo energicamente con il braccio.L'attaccante cade a terra, Guida lascia proseguire ma sembrava rigore.

TORINO-FIORENTINA 2-1 - Un Torino ancora una volta organizzato, combattivo e concentrato ha battuto la Fiorentina, per 2-1, confermando quanto di buono aveva messo in luce, nell'ultima uscita, contro la Roma. Allo stadio Olimpico Grande Torino i granata hanno mostrato piu' cattiveria e maggiore convinzione rispetto ai volenterosi ma poco efficaci avversari viola. Decisivo (anche oggi) l'ex giallorosso Iago Falque (al quarto gol in questa stagione), bravo a sbloccare il risultato e a ispirare Benassi, autore della rete del definitivo ko. Inutile il gol dei gigliati, siglato da Babacar a pochi minuti dal triplice fischio.Nei padroni di casa, orfani dello squalificato Vives e degli infortunati Ajeti, Obi e Molinaro, Sinisa Mihajlovic ha proposto dal primo minuto un 4-3-3 molto simile a quello brillante visto sette giorni fa contro i giallorossi. Spazio dunque a Zappacosta (preferito al malconcio De Silvestri), Rossettini, Castan e Barreca a protezione di Hart; ad Acquah, Valdifiori e Benassi sulla linea mediana; con il tridente offensivo composto da Iago Falque, Belotti e Boye'. In scena nella ripresa Ljajic.Negli ospiti, con la rosa al completo, Paulo Sousa ha scommesso sul collaudato 3-4-1-2, schierando Tomovic, Astori e Salcedo davanti a Tatarusanu 6; Bernardeschi, Sanchez, Badelj e Milic a centrocampo; con Ilicic (sostituito nell'intervallo da Zarate) e Borja Valero a sostegno di Kalinic. Fra le riserve, invece, Gonzalo Rodriguez e Tello.
Il Torino ha cominciato subito forte. Al 9', su cross di Zappacosta, Belotti ha sfiorato il palo con un bel colpo di testa.Un minuto dopo lo stesso Zappacosta ha tirato con molta violenza dai 25 metri, sfiorando l'incrocio dei pali. Il vantaggio dei padroni di casa e' giunto, poi, al 15': Iago Falque e' stato lesto a rubare la palla a Salcedo (sul rimpallo ha pure toccato la sfera con la mano), prima di involarsi verso la porta avversaria e di trafiggere Tatarusanu con un "classico" sinistro a girare. I viola hanno comunque provato a rispondere, fra una protesta e l'altra (non solo per il gol, viziato da fallo di mano, dell'1-0): al 5' Kalinic ha reclamato un penalty per un presunto contatto falloso in area con Rossettini (prima di una debole conclusione); al 17', dopo una incomprensione fra Hart e Castan, ancora l'attaccante viola non e' stato abile e rapido a colpire. Poco dopo la mezzora, su cross di Bernerdeschi, Kalinic di testa, da due passi, ha colpito debolmente addosso ad Hart. Al 41', infine, ha provato ha raddrizzare la sfida Sanchez: il suo sinistro a colpo sicuro, sugli sviluppi di un corner, pero', e' terminato di poco largo.Vibrante pure la ripresa. Al quarto d'ora il Toro ha raddoppiato: Iago Falque ha pescato col contagiri, in area di rigore, Benassi, il quale ha trafitto sul primo palo il colpevole Tatarusanu. Sei minuti piu' tardi Hart ha ribattuto una conclusione violenta ma centrale di Borja Valero. Al 39', su un cross da sinistra di Milic, Babacar ha svettato piu' in alto di tutti, siglando di testa il 2-1. Subito dopo Tatarusanu si e' opposto bene al tentativo (anche questo di testa) del neo entrato Martinez. Per il resto del match i granata hanno controllato bene gli attacchi dei viola, portando al termine, con merito, la vittoria.

ATALANTA-NAPOLI 1-0 - La Juventus chiama, il Napoli non risponde. Se i tricolori espugnano Empoli nell'anticipo di mezzogiorno, i partenopei si fermano allo stadio Atleti Azzurri d'Italia, sconfitti per 1-0 dall'Atalanta con la rete decisiva di Petagna. Un ko che allontana gli azzurri dalla vetta, visto che i bianconeri sono ora a +4, e apre il 'dibattito' sulle fatiche europee che si fanno sentire in campionato. Senza lo squalificato Kessie e gli indisponibili Konko, Pinilla e Spinazzola, Gasperini scommette ancora in attacco su Petagna, preferito a Paloschi, supportato da Gomez. Reduce dalla grande serata di Champions League contro il Benfica, Sarri ha la rosa al completo e si affida ad un tridente offensivo composto da Callejon, Milik ed Insigne, con Mertens in panchina.
L'avvio di gara e' di marca partenopea, con Insigne che al 5', su punizione, si fa subito pericoloso.Pero' sono i nerazzurri ad andare in vantaggio al 9': cross dalla sinistra di Gomez, Koulibaly non ci arriva, la sfera sbatte sulla faccia di Ghoulam ed arriva tra i piedi di Petagna, che di forza mette dentro l'1-0. Il Napoli accusa il colpo e perde in lucidita', l'Atalanta si galvanizza e non rinuncia ad affondare quando trova spazi. Berisha fa poi il suo quando viene chiamato in causa: al 22' respinge coi piedi un destro di Callejon, al 29' vola sotto il 'sette' per spedire in corner una gran punizione di Ghoulam. Se dunque i campani sfiorano il pari, i padroni di casa vanno vicinissimi al raddoppio in altre tre occasioni.Al 33' Reina devia in angolo una botta di Gomez, al 34' Drame' stampa la traversa con un violento destro fa fuori e al 35' Petagna, tutto solo, stacca male al centro dell'area e non trova lo specchio. Al 42', grande azione del Napoli e Milik, al volo, esalta ancora le doti di Berisha. Di Zielinski, al 42', l'ultimo assalto di un primo tempo divertente e giocato a buoni ritmi. Nella ripresa, dopo 9' Sarri mette dentro Mertens per uno spento Callejon e gli azzurri stringono d'assedio i lombardi. Un dominio sterile, quello del Napoli, che si rende minaccioso al 25' con un diagonale di Hamsik e che, per aumentare il peso in fase offensiva, beneficia anche dell'innesto di Gabbiadini. Le due panchine esauriscono i cambi (si rivede anche Giaccherini), il match non ha piu' ritmi elevati e, al 39', il Napoli rischia di subire il contropiede dell'Atalanta. Gabbiadini stacca senza trovare nessuno al centro, Grassi si invola nel piu' classico dei coast to coast arrivando pero' stanco alla conclusione. Nel recupero il Napoli tenta di strappare il pari senza pero' riuscirvi: Rizzoli fischia la fine e fa festa solo l'Atalanta.

BOLOGNA-GENOA 0-1 - Il Genoa ferma la marcia casalinga del Bologna e ritrova la vittoria dopo oltre un mese. Al Dall'Ara, dove finora gli uomini di Donadoni avevano ottenuto tre vittorie in altrettante partite, finisce 1-0 per la squadra di Juric. Un match rocambolesco, con quattro espulsi, tra cui lo stesso allenatore del Genoa, che permette alla squadra ligure di salire a quota 11 punti in classifica, con ancora una gara da recuperare contro la Fiorentina. Come nelle ultime due vittorie casalinghe, contro Cagliari e Sampdoria, il Bologna parte forte. Ci prova Destro dalla distanza dopo pochi secondi e, in generale, nei primi dieci minuti la squadra di Donadoni e' molto aggressiva e crea problemi al Genoa soprattutto sulla destra con Verdi. La formazione di Juric, pero', resta poco a guardare, svegliata dalle accelerazioni di Lazovic sulla fascia opposta: nel giro di due minuti l'esterno ci prova prima da solo trovando l'opposizione della difesa bolognese e poi, dopo aver seminato il panico tagliando il campo da destra a sinistra trova l'inserimento di Laxalt la cui conclusione mancina sfiora il palo. Da qui in avanti la partita si mantiene vivace, con il Bologna che mantiene il possesso palla e prova ad affondare sulle fasce mentre il Genoa si affida alle ripartenze. Nell'equilibrio del Dall'Ara la prima svolta arriva al 43', quando l'arbitro Maresca espelle per proteste Gastaldello dopo aver allontanato pochi minuti prima il tecnico dei liguri Juric, sempre per lo stesso motivo.
Con il Bologna in dieci la partita diventa ancora piu' divertente: il giovane Simeone sfrutta subito il primo contropiede e, dopo aver saltato in velocita' due difensori avversari, colpisce il palo; dall'altra parte Destro, all'8' della ripresa, scappa via al centro, mette a sedere Gentiletti ma poi calcia male, mancando la porta. Il Bologna gioca a viso aperto nonostante l'inferiorita' numerica ma col passare dei minuti accusa la stanchezza e lascia ampi spazi nella propria meta' campo. Il Genoa spreca tanto con Gakpe' e Rigoni, Juric non abbandona la difesa a tre ma alla fine il gol arriva: merito della coppia Laxalt-Simeone, che confeziona il vantaggio al 77'. Nel finale, come gia' nel primo tempo, la tensione torna alta: Maresca espelle Gentiletti (secondo giallo fiscale) e poi anche Dzemaili (rosso diretto per un intervento pericoloso su Ninkovic), il Bologna ci prova con orgoglio ma ottiene solo qualche calcio d'angolo. Il Genoa vince e guarda in alto: con una vittoria sulla Fiorentina nel recupero, infatti, la squadra di Juric sarebbe addirittura seconda in classifica dopo le prime sette giornate.
SAMPDORIA-PALERMO 1-1 - La Sampdoria si salva all'ultimo respiro dalla quinta sconfitta consecutiva. Bruno Fernandes trova il Jolly rispondendo a Nestorovski e firmando un pareggio comunque meritato. Al Ferraris il Palermo si conferma squadra formato trasferta dove ha conquistato i 6 punti ottenuti fin qui in classifica (in casa ha perso tre partite su tre). Non basta tuttavia il terzo gol stagionale del solito Ilija Nestorovski. Una partita combattuta, giocata con pressing alto e spazi sempre molto stretti. Giampaolo non cambia e conferma il suo 4-3-1-2 con Muriel e Quagliarella a guidare l'attacco, supportati dal trequartista Alvarez A centrocampo rientra l'ex Barreto dopo avere scontato il turno di squalifica; con il paraguaiano Torreira e Linetty, mentre resta fuori Cigarini,De Zerbi risponde con il 3-4-2-1 e riaffida una maglia da titolare in attacco al macedone Nestorovski, con Hilijemark e Diamanti a sostegno. A centrocampo Bruno Henrique al fianco di Gazzi. In difesa la spunta Cionek con Goldaniga e Gonzalez. Al 4' la prima occasione del match per la Sampdoria: diagonale di Muriel che Povasec mette in angolo; sulla battuta di Alvarez conclusione a botta sicura di Quagliarella e salvataggio sulla linea di Gonzalez. Al 9' si fa vedere ancora la Samp: Barreto che mette in mezzo per Linetty, sulla respinta la palla arriva a Muriel che calcia alto sopra la traversa. Pressing asfissiante da parte della Sampdoria che rende complicata la manovra dei rosanero. Il Palermo reagisce e al 14' Hiljemark soffia palla a Barreto e allarga per Aleesami, cross in mezzo e sulla respinta conclusione al volo debole dello svedese e Viviano blocca.Immediata la risposta doriana in contropiede con Muriel che nell'uno contro uno ha la meglio su Goldaniga e conclude prontamente sull'esterno della rete. Al 16' su cross dell'ex Rispoli, Nestorovski tenta la deviazione aerea di testa e manda il pallone alto sopra la traversa. Diversi gli errori di impostazione da parte del Palermo, complice il pressing alto doriano. Al 37' siparietto poco gravole con Aleesami che vuole battere una rimessa che e' della Samp e scaglia la palla sui piedi di Giampaolo, ne nasce un parapiglia e gli animi si scaldano un po' troppo. Al 43' Sampdoria vicinissima al gol: corner di Alvarez e stacco di testa di Barreto piazzato sul secondo palo, salvataggio di Posavec in angolo. Al 46' l'ultima occasione della prima frazione: Posavec si fa intercettare il rinvio da Quagliarella, palla a Muriel che prova il diagonale ma il portiere si fa perdonare deviando in angolo che non si battera' per mancanza di tempo. Comincia la ripresa e al 2' Samp insidiosa: punizione di Alvarez, incertezza di Posavec che non esce e Skriniar si ritrova il pallone tra i piedi nell'area piccola ma sbaglia tutto e manda sul fondo. Al 4' ci prova Alvarez che prova a sorprendere Posavec, la palla esce di poco. Al 10' Goldaniga si fa superare agevolmente da Muriel, conclusione del colombiano e salvataggio di piede da parte di Posavec. Primo cambio per De Zerbi che inserisce Chohev e a fargli spazio e' Hiljemark. Al 15' il Palermo passa in vantaggio: Aleesami crossa da sinistra, Skriniar scicola in mezzo all'area e il pallone arriva a Nestprovski che con freddezza insacca. Nella Samp Quagliarella lascia il posto per infortunio a Schick, mentre al 20' Bruno Fernandes entra per Linetty. Al 25' Samp insidiosa con una conclusione di Muriel dalla destra, non ci arriva per un soffio Bruno Fernandes. Altro cambio Palermo con Jajalo al posto di Bruno Henrique. Al 27' su cross di Muriel c'e' un tocco sospetto di Cionek con le braccia un po' larghe. Al 36' Praet rileva Alvarez per l'ultimo cambio della Sampdoria. Al 43' Bruno Fernandes prova la rovesciata sprecando una buona occasione perche' c'era Regini praticamente solo. Al 44' l'ultimo cambio con Diamanti che lascia il posto al giovane ex Juve Vouy, all'esordio. Il Palermo chiude in dieci per l'espulsione al 47' di Gazzi, che riceve il secondo giallo dopo un fallo su Torreira. Al 48' cross di Bruno Fernandes e colpo di testa a schiacciare di Skriniar che si salva con un colpo di reni.Sembra finita ma all'ultimo assalto al 50' arriva il pareggio doriano: conclusione di controbalzo di Bruno Fernandes che non lascia scampo a Posavec.
CAGLIARI-CROTONE 2-1 - Il Cagliari fa valere la legge del 'Sant'Elia' anche con il Crotone, vince 2-1 con le reti di Di Gennaro e Padoin (inutile il gol nel finale di Stoian) e si piazza in una tranquilla posizione di meta' classifica, a 10 punti. Crotone troppo rinunciatario e sempre piu' ultimo.I sardi reagiscono alla sfortuna - sotto forma dei lunghi infortuni di Ionita, Storari e in ultimo Joao Pedro - e addentano la partita dal primo istante. Rastelli sostituisce il brasiliano restituendo a Di Gennaro il suo vecchio abito da trequartista e affidando le chiavi della regia a Tachtsidis.
I padroni di casa giocano un primo tempo di grande intensita', aggressivi e puntuali nelle coperture, mentre la squadra di Nicola, a parte i timidi tentativi in solitaria di Falcinelli, il piu' delle volte abbandonato al suo destino, rimane chiusa a riccio a protezione della propria area di rigore. Un atteggiamento fin troppo prudente per una squadra affamata di punti contro un avversario che, al contrario, sta costruendo le proprie fortune in casa (2-2 in rimonta con la Roma, vittorie con Atalanta e Sampdoria). E' Di Gennaro a punire i pitagorici al 38' con un sinistro potente e angolato dalla distanza, praticamente da fermo, che prende uno strano effetto a uscire e diventa imparabile per Cordaz. Proprio il centrocampista scuola Milan, insieme a Tachtsidis, risulta tra i migliori dei suoi per lucidita' - nonostante il caldo estivo - e senso delle geometrie. Anche il greco prova a mettere la sua firma sul match ma al 25' Cordaz e' bravo a respingere il suo sinistro al volo su azione d'angolo. Il Crotone e' tutto nel destro in corsa di Tonev su servizio di Falcinelli e in un tentativo da lontanissimo dell'ex Sassuolo poco dopo la mezzora: pallone alto di poco. Ospiti piu' volitivi a inizio di ripresa ed e' sempre Falcinelli il piu' attivo, muovendosi su tutto il fronte offensivo e provando a impensierire Rafael all'8'. Rastelli si sgola, il Cagliari sembra cullarsi sul vantaggio. Ma il raddoppio arriva ugualmente, ancora su iniziativa di Di Gennaro, che avanza in velocita' palla al piede e regala un pallone d'oro a Borriello: il sinistro del centravanti si stampa sulla traversa, sul proseguo dell'azione Sau appoggia a Padoin il cui destro deviato trova Cordaz in leggero ritardo: 2-0. La reazione degli ospiti e' affidata all'onnipresente Falcinelli e a un destro da fuori di Rosi ma e' ancora la squadra di Rastelli a rendersi pericolosa con Murru, che coglie l'esterno della rete con un potente sinistro in corsa, e il solito Di Gennaro, che tenta il sinistro a giro da dentro l'area, ma Cordaz si distende e para con la mano aperta. Con gli ingressi di Stoian e Simy il Crotone va in forcing e tenta l'assalto disperato, andando vicino al 1-2 con Dussenne (per due volte di testa, entrambe su cross del rumeno) e con la giovane punta nigeriana, che spreca da due passi, sempre di testa. La rete la trova, nel modo piu' incredibile, Stoian a tempo scaduto: punizione dai 40 metri, Rafael, forse disturbato dal sole, valuta male la traiettoria e il tiro-cross del rumeno si trasforma in un pallonetto imparabile. Ma per il Crotone e' troppo tardi: sesta sconfitta (e un pari) in sette giornate e ultimo posto solitario a 1 punto, con la salvezza gia' distante 5 punti e la panchina di Nicola sempre piu' in bilico.
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