di Enzo Castellano
Zurigo - Era nelle previsioni e il risultato e' stato quello immaginato: staffetta svizzera alla presidenza della Fifa, Gianni Infantino e' il successore di Sepp Blatter al comando del calcio mondiale. Nato a Brig, in Svizzera, il 23 marzo 1970 da genitori italiani, Infantino - sinora segretario generale Uefa - e' stato eletto oggi alla seconda votazione, ottenendo 115 voti, undici in piu' dei necessari 104. Nettamente battuta la concorrenza dello sceicco Salman Bin Ibrahim al Khalifa, che si e' fermato a 88 voti. Appena 4 preferenze per il principe Ali' di Giordania, zero voti per Jerome Champagne. Il quinto candidato, Tokyo Sexwale, si era ritirato prima che prendessero il via le votazioni.
La scheda del nuovo presidente Fifa dice che ha studiato legge all'Universita' elvetica di Friburgo, per poi lavorare come segretario generale nel Centro internazionale di studi sportivi (Cies) dell'Universita' di Neuchatel dopo aver fatto da consulente per varie organizzazioni calcistiche, comprese le leghe di Italia, Spagna e Svizzera. Nell'agosto 2000 e' entrato nella Uefa occupandosi di questioni legali e commerciali, mentre nel gennaio 2004 e' stato nominato direttore per gli Affari legali e le licenze per club, incarico ricoperto fino al 2007, quando e' diventato direttore generale ad interim (da febbraio a maggio 2007), vice segretario generale e infine, nell'ottobre 2009, segretario generale della Uefa. "Voglio essere il presidente di tutte e 209 le Federazioni", il proposito espresso da Infantino subito dopo l'elezione.
"Cari amici, non posso esprimere le mie sensazioni in questo momento - ha detto dopo la proclamazione - Ho affrontato un viaggio eccezionale che mi ha fatto incontrare molte persone fantastiche, che amano, respirano calcio ogni giorno, molte persone che meritano che la Fifa venga rispettata. E restituiremo alla Fifa il rispetto che si merita, tutti ci applaudiranno per quello che faremo alla Fifa, dovremo essere orgogliosi di quello che faremo assieme. Abbiamo bisogno di rispetto e ce lo riguadagneremo". Da Infantino il proposito di "lavorare assieme a tutti voi per ricostruire una nuova era nella Fifa, in cui possiamo rimettere il calcio al centro del palcoscenico. Il calcio ha vissuto dei momenti difficili, di crisi, ma tutto questo e' finito, dobbiamo andare avanti e implementare le riforme". Poi nella sua prima conferenza stampa nel nuovo incarico ha detto "Riporteremo il calcio nella Fifa e la Fifa nel calcio, e' quello che vogliamo fare, ripulire l'immagine della Fifa e fare in modo che tutti siano felici di quello che faremo". "Mi rivolgo allo staff della Fifa, hanno vissuto un periodo molto difficile ma conto su di loro, credo in loro e insieme faremo grandi cose - ha continuato - Mi rivolgo poi alle Federazioni, alle leghe, ai club, ai giocatori e ai tifosi, a tutti loro dico che sarete orgogliosi della Fifa, di quello che la Fifa fara' per il calcio". "Entriamo in una nuova era, e' stato un Congresso importante dove alcune riforme sono state approvate e dove e' stato eletto un presidente che implementera' queste riforme perche' la reputazione della Fifa torni al suo posto", ha aggiunto Infantino. Al quale sono arrivati numerosi messaggi di congratulazioni, tra cui quello del presidente russo Vladimir Putin, che - riferisce un comunicato del Cremlino - l'ha definito "un uomo d'esperienza", con "un grande potenziale creativo e organizzativo" che l'aiuteranno nel lavoro cui e' chiamato e serviranno a rinforzare il ruolo della Fifa nel mondo. Da Putin anche la volonta' russa di "cooperare in maniera costruttiva con la Fifa, in particolare per quel che riguarda i preparativi dei Mondiali di calcio 2018", in programma in Russia. Messaggi augurali anche dall'Italia. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, auspica che Infantino "possa guidare la Fifa in una nuova era perche' dobbiamo recuperare credibilita' dopo un anno di umiliazioni, perche' il calcio non e' quello che e' stato dipinto negli ultimi mesi. Il calcio mondiale ha bisogno di continuare nel percorso di riforme iniziato oggi e l'Italia e' a disposizione per contribuire a questo processo di rinnovamento". (AGI)